"Questo accoppiamento dei due strati di silicio monocristallino amorfo già permette alla cella di raggiungere livelli di efficienza certificati intorno al 24,6%, e rispetto ai moduli più tradizionali abbiamo già un incremento dell'efficienza di circa il 20% - ha aggiunto - Diciamo che un modulo oggi di mercato può arrivare a un 20-21-22%, noi già saremo al 24% a livello di cella e poi attraverso l'implementazione di questa roadmap in orizzonte temporale che varia dai 3-4 anni, traguardiamo di superare il 30%".
Parlando delle differenze con gli attuali pannelli in commercio, Russo ha detto che "la differenza di costo dipende molto dall'evoluzione del costo dei materiali. In termini di centesimi di euro/kWh, costerà qualcosa in più, che in percentuale potrebbe essere un 10%. In realtà chi compra i moduli non ragiona in termini di costo a Watt, ma ragiona in termini di redditività dell'investimento, ovvero dice qual è il prezzo a cui dovrò vendere l'energia per poter remunerare i miei fattori della produzione".
"Siccome il nostro modulo - grazie ai materiali che utilizziamo e al processo produttivo che è a temperatura molto più bassa e quindi permette di preservare le caratteristiche dei materiali - ha un orizzonte di vita molto più lungo, ha una riduzione di produttività molto inferiore e quindi durante la vita produce molta più energia. Quindi il prezzo dell'energia necessario per recuperare l'investimento potrà essere anche più basso rispetto a quello che è richiesto oggi per remunerare investimenti con tecnologie esistenti e più mature", ha evidenziato.
L'obiettivo sul medio termine è "sostituire dei materiali, prevalentemente il vetro con la plastica riciclata e la pasta d'argento con il rame, in modo tale da arrivare a livelli di recupero prossimi al 100%". ha detto il manager.