(Teleborsa) - Il caos bancario negli Stati Uniti provocato dal fallimento della Silicon Valley Bank e l'immediato intervento delle autorità americane per fermare il contagio ed evitare che il caso possa tramutarsi in in una nuova Lehman Brothers, manda in tilt gli istituti di credito del Vecchio Continente e - secondo la maggior parte degli analisti - potrebbe influenzare le prossime decisioni di FED e BCE sui tassi.




"Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro", ha sottolineato il Presidente Usa Joe Biden in merito al collasso di Svb e alle tensioni sul sistema bancario assicurando che "nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti" e che "il sistema bancario americano è sicuro". Per evitare ricadute su tutto il sistema finanziario, Tesoro USA, Federal Reserve e FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) hanno immediatamente annunciato un piano che prevede il rimborso completo e immediato dei depositanti della Silicon Valley Bank.

Ma la "rete di protezione" allestita con tempestività dagli Usa intorno al caso non è bastata per evitare il duro contraccolpo sui mercati. Le Borse hanno bruciato 291 miliardi di euro, a picco le banche. Piazza Affari - travolta dall'onda lunga del crac - ha perso il 4% mandando in fumo 24 miliardi di euro. Chiusura contrastata per Wall Street.

Intanto, secondo quanto riporta il canale americano Cnbc, le possibilità che la FED non alzi i tassi di interesse alla prossima riunione, in programma il 22 marzo, sono al 66%.

In scia agli ultimi sviluppi, anche gli esperti di Goldman Sachs non prevedono che la Fed aumenti i tassi nella riunione della prossima settimana: “Alla luce dello stress nel sistema bancario, non ci aspettiamo l’aumento dei tassi ipotizzato precedentemente”, ha dichiarato l’economista di Goldman Jan Hatzius in una nota delle scorse ore. In precedenza, la banca si era pronunciata nella direzione di un rialzo dei tassi da parte della Fed di 25 punti base, sostenendo come gli aumenti sarebbero andati avanti fino a luglio.

Riflettori puntati anche sulla riunione della BCE, in programma il 16 marzo. L’intenzione - annunciata nei giorni scorsi dalla Presidente Lagarde - è quella di procedere con un aumento di altri 50 punti i tassi di interesse, ma a questo punto non sono esclusi possibili cambi di strategia.



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