(Teleborsa) - Sono
953 i nuovi casi di
coronavirus in Italia, in calo dunque rispetto ai
1.210 di ieri domenica 23 agosto, secondo i dati resi noti dal Ministero della Salute nel bollettino sull’epidemia, che vede salire i casi totali a quota
260.298.Diminuiscono anche i
morti: quattro, ieri erano sette (35.441 deceduti dall'inizio dell’epidemia) ma calano sensibilmente anche
tamponi: nelle ultime 24 ore sono
45.914 a fronte dei
67.371 di ieri e degli oltre
77mila di
sabato.
Nel dettaglio, le persone attualmente
positive nel nostro
Paese sono: 5.864 in
Lombardia, 1.095 in
Piemonte, 2.139 in
Emilia-Romagna, 2.048 in
Veneto, 1.015 in
Toscana, 401 in
Liguria, 2.151 nel
Lazio, 243 nelle
Marche, 1.041 in
Campania, 44 nella
Provincia autonoma di Trento, 505 in
Puglia, 947 in
Sicilia, 336 in
Abruzzo, 291 in
Friuli Venezia Giulia, 172 nella
Provincia autonoma di Bolzano, 170 in
Umbria, 429 in
Sardegna, 167 in
Calabria, 11 in
Valle d’Aosta, 56 in
Molise, 70 in
Basilicata.Rispetto ai due precedenti
giorni record, nelle ultime
24 ore contagi in calo nel
Lazio dove si registrano
146 nuovi casi e
un decesso. Dei nuovi positivi il
57% sono link di rientro, mentre quelli con link dalla
Sardegna sono il 40% (59 casi). La
curva epidemiologica, spiega la Regione, è legata prevalentemente ai casi di
rientro, giovani e asintomatici. Oltre la
metà dei nuovi casi (78) nella città di
Roma.
Prese spesso in considerazione per i più
piccoli, per contenere i
disagi che potrebbero provare indossando le mascherine fra i banchi di scuola,
le visiere garantiscono lo stesso grado di protezione? L'Organizzazione Mondiale della Sanità nella guida dedicata all'uso di
mascherine per i bambini all'interno di comunità nel contesto di Covid-19 ( in un documento che porta la data del 21 agosto, sul quale oggi l'Agenzia Onu accende i riflettori) precisa che "al momento si ritiene che gli
schermi facciali forniscano un livello di protezione solo
per gli occhi e non dovrebbero essere considerati come
equivalente delle mascherine per quanto riguarda la capacità di proteggere dalle goccioline respiratorie e il controllo della sorgente" di infezione.
Per
l'OMS questa protezione è consigliata "
quando la distanza fisica non può essere mantenuta" e potrebbe essere "considerata un'alternativa" solo in
situazioni speciali, per esempio per quei "bambini che potrebbero non essere in grado di indossare una
mascherina a causa di una disabilità (come ad esempio problemi all'udito) " o in contesti come le lezioni di lingua "in cui l'insegnante ha bisogno di vedere la
bocca" degli studenti. "In questi casi, gli schermi per il viso
possono essere considerati un'alternativa alle mascherine", consapevoli però che "
non forniscono una protezione equivalente per impedire la trasmissione del virus ad altri".