(Teleborsa) - Uno
scostamento del debito di 55 miliardi per il 2020, pari a circa 3,3 punti percentuali di Pil a sostegno delle
misure urgenti per l'emergenza Covid-19 che porteranno a una vera e propria
esplosione del debito pubblico che passerà
dall'attuale rapporto deficit/Pil dell'1,6 a 10,4% nel 2020.
Sono i dati contenuti nella
bozza del Def che il ministero dell'Economia porterà sul tavolo del Consiglio dei Ministri in mattinata e che contengono le diverse misure a sostegno dell'economia allo studio dell'esecutivo.
BOOM DEL DEBITO - In dettaglio dunque, lo
scostamento nel 2020 di 55 mld di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e
24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL), porterebbero da un
balzo del 10,5% del deficit/Pil per quest'anno e al
5,7% nel 2021. Lo
stock del debito pubblico e` previsto pari al 155,7% del Pil a fine 2020 e al
152,7% a fine 2021, precisa ancora il Def.
Per quanto riguarda il Pil, il Documento di Economia e Finanza
prevede un calo del 5,5% nel primo trimestre 2020, che salirebbe al
10,5% nel secondo cui seguirebbe un
rimbalzo del 9,6% nel terzo e un
ulteriore aumento del 3,8% nel quarto che resterebbe comunque inferiore di 3,7 punti rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nel 2021 il Pil è previsto complessivamente in ripresa del 4,7%. Il
saldo primario, stimato a -3,4% quest'anno, migliorerebbe fino a
-0,6% l'anno prossimo.
LE MISURE - Sette gli ambiti principali in cui si articolerebbero gli interventi dello Stato, a partire da
maggiori risorse per il sistema sanitario, la protezione civile e le forze di sicurezza;
Credito, liquidita` e capitalizzazione delle imprese; misure per l'
accelerazione dei tempi di pagamento per la PA;
estensione della cassa integrazione in deroga,
indennita` ai lavoratori autonomi, alle colf e badanti,
sostegno al reddito dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza; sostegno alle
politiche di inclusione e agli investimenti degli enti territoriali; r
invio di alcuni adempimenti fiscali e sostegno alle imprese e ai lavoratori autonomi;
interventi mirati a favore dei settori piu` impattati dall'emergenza.
Non solo, visto che sono già conteggiate le cosiddette clausole di salvaguardia e la conseguente
soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti per il 2021 e gli anni seguenti.
LA RIPARTENZA - "Questa esperienza puo` essere di insegnamento per introdurre semplificazioni di tipo permanente e non piu` solo eccezionale", prosegue il Def, dove vengono anticipate alcune
misure per accelerare la ripartenza economica "riducendo gli oneri amministrativi e semplificando il regime dei controlli" specie per le PA, e una semplificazione normativa "orientata alla crescita e alla innovazione".
Passata la fase emergenziale, con la
ripresa delle normali attività produttive (che avverrà, sottolinea il Def, quando ci sarà un
vaccino contro il Covid-19), sarà necessario "impostare una strategia di rilancio dello sviluppo economico".
Prima voce sarà la ripresa dell'attuazione del
Green and Innovation Deal già finanziato per il triennio 2020-2022, iniziando, precisa il Documento, dall'
accelerazione delle nuove opere pubbliche gia` in fase avanzata di progettazione e la manutenzione di quelle esistenti.
PIANO RIENTRO DEL DEBITO - A seguire, sarà fondamentale affrontare la fase di rientro dal boom del debito pubblico che, assicura il Def,
"e` sostenibile": obiettivo sarà ricondurre il rapporto debito/PIL nella media dell'area euro nel prossimo decennio, attraverso una "
strategia di rientro che oltre al conseguimento di un congruo surplus di bilancio primario, si basera` sul rilancio degli investimenti, pubblici e privati, grazie anche alla semplificazione delle procedure amministrative".