(Teleborsa) -
Confermato in rallentamento il PIL italiano a fine 2015, in linea con
la frenata registrata dall'economia di Eurolandia.
La stima preliminare del del PIL del 4° trimestre diffusa a metà febbraio è stata confermata oggi dall'Istat, che indica una
crescita dello 0,1% su trimestre e dell’1% su anno. Nel corso dell’anno la crescita congiunturale ha mostrato un progressivo indebolimento.
Nel 2015 il PIL corretto per gli effetti di calendario è aumentato dello 0,6%. L'anno ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014.
La variazione acquisita per il 2016 è pari a 0,2%.Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono aumentati in maniera significativa, con
incrementi dello 0,3% per i consumi finali nazionali e
dello 0,8% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dell’1% e dell’1,3%.
La
domanda nazionale al netto delle scorte ha
contribuito per 0,4 punti percentuali alla crescita del PIL, con apporti di 0,2 punti decimali dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) e di 0,1 punti decimali sia della spesa della Pubblica Amministrazione (PA), sia degli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del PIL (-0,4 punti percentuali), mentre il contributo della
domanda estera netta è stato positivo per 0,1 punti percentuali.
Si registra un andamento congiunturale positivo per il valore aggiunto dell’industria e dei servizi (+0,1% per entrambi i comparti), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è diminuito dello 0,1%. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell’agricoltura è aumentato dell’8,4%, quello dell’industria dell’1% e quello dei servizi dello 0,5%.