(Teleborsa) - Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza,
maggioranza e opposizione non fanno fronte comune
contro il coronavirus. Con 142 si, 99 no, 4 astenuti, il
Senato ha votato la fiducia sul decreto
Cura Italia, che stanzia
25 miliardi per fronteggiare la crisi innescata dalla pandemia, che passa alla
Camera.In sottofondo, un dato politico da segnalare. Finora, infatti, il Parlamento aveva sempre risposto unito. Ai primi di marzo,
maggioranza e opposizione avevano approvato con voti trasversali sia il
primo decreto varato per fra fronte all'emergenza sia
lo scostamento dal deficit. Poi qualcosa è cambiato con la maggioranza che ha rimproverato l'opposizione di aver fatto
proposte irricevibili e l'opposizione che, dal canto suo ha più volt
e lamentato la mancanza di un reale confronto sulle misure da adottare, e in particolare, quelle contenute nel testo.
Toni particolarmente duri dal leader della Lega
Matteo Salvini: "Non voteremo questo decreto perché
è una presa in giro. Non c'è una lira per i sindaci né per i medici, la cassa integrazione arriverà solo a fine aprile". E a proposito della trattativa in
Europa ha concluso: "
Se accetteranno il Mes, porteremo la sfiducia al Governo in quest'aula".