(Teleborsa) -
Industria calzaturiera italiana duramente colpita dalla
pandemia. Secondo gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici nel 2020 sono scesi rispetto all'anno precedente sia il
fatturato, attestatosi a
10,72 miliardi (-25,2%), sia la produzione
Made in Italy a 130,5 milioni di paia (-27,1%). Di rilievo anche il
calo dell'export, sia per quanto riguarda il valore (-14,7%) sia per le quantita' (-17,4%).
"Il
2020 ha avuto
pesanti conseguenze economiche per il nostro settore - ha spiegato il presidente di Assocalzaturifici,
Siro Badon - I dati parlano chiaro. Oltre ad aver lasciato sul terreno circa 1/4 della produzione nazionale e del fatturato complessivo, dobbiamo registrare anche un
drastico calo dei
consumi delle famiglie italiane, sia nella spesa (-23,1%) che nelle quantità (-17,4%). Una flessione importante, malgrado una crescita a
doppia cifra per il
canale online che non riesce a tamponare il crollo dello shopping dei turisti e i mancati introiti da essi derivanti, specialmente per le fasce lusso. E se a queste indicazioni aggiungiamo le criticità che emergono dalle cifre relative alla
demografia delle imprese - con un calo del 4% sia nel numero delle aziende che degli addetti diretti, oltre a un'impennata della CIG nell'Area Pelle (+900% le ore autorizzate, dieci volte i livelli del 2019) - il quadro che ne viene fuori
non è per nulla confortante".Tra i primi
10 mercati esteri in valore cresce solo la
Corea del Sud (+14,3% nei primi 11 mesi), che cede peraltro il 5,2% in quantità. Contengono le perdite la
Svizzera (-7,6%, destinazione dei prodotti realizzati dalle aziende terziste per le griffe internazionali del lusso) e la Cina (-4,4%), protagonista di un forte recupero (+43%) nel bimestre ottobre-novembre. Marcato calo delle vendite sia verso i partner della Ue (-13% in valore la UE27) sia fuori dai confini comunitari (-18%), dove il
Nord America perde il 30% in valore, l'area CSI il 20%, il Medio Oriente il 25%, il Far East il 13%. L'attivo del saldo commerciale è atteso ridursi a
4,2 miliardi (-14% sul 2019).
Quanto ai
consumi, secondo il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca per Assocalzaturifici, in
Italia nel 2020 sono state acquistate 26 milioni di paia in meno rispetto al 2019. Il prezzo medio al paio risulta sceso del
6,8% anche per il maggior utilizzo, nei mesi di quarantena, di pantofoleria e calzature informali di
minor valore medio unitario.