(Teleborsa) -
Logistica mondiale ed effetti coronavirus, ne risente anche
il Porto di Trieste con calo del 5 per cento dei volumi di traffico complessivo nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Lo scalo marittimo della città giuliana ha registrato 14.300.000 tonnellate di merce movimentata.
"
Nel quadro generale dell’emergenza in corso che non ha risparmiato nessun Porto nella contrazione dei volumi - ha dichiarato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale
, Zeno D’Agostino - si può parlare tutto sommato di un calo fisiologico cui eravamo preparati e avevamo previsto. I dati vanno letti nell’ambito della pandemia, e nonostante vi sia una perdita in tutte le categorie merceologiche,
riscontriamo la crescita nel settore RO-RO e l’attivazione di nuovi servizi intermodali, cifra di un
Porto resiliente che
non ha mai smesso di lavorare e sta reggendo il contraccolpo".
E' infatti proprio il
settore RO-RO (detto anche
Roll-on/Roll-off, ovvero navi traghetto tradizionali con
carico e scarico in autonomia di veicoli gommati, n.d.r.) a presentare una ripresa importante, tenuto conto del periodo storico e della chiusura con segno meno che aveva interessato la categoria a fine 2019.
In questo primo trimestre le unità transitate sono state 60.150 (+4 %).
Dati tendenzialmente
stabili per il settore delle rinfuse liquide con 10.180.000 tonnellate movimentate (-1%). Variazione
negativa per il settore delle merci varie (-4%) con 4.009.000 tonnellate movimentate e per il
settore container (-5%), con
180.000 TEU movimentati.
Guardando nell’insieme,
la contrazione complessiva del I° trimestre 2020, in valore assoluto pari a -811.300 tonnellate movimentate rispetto allo stesso periodo del 2019, è riconducibile per più del 60% al decremento registrato dalla categoria delle rinfuse solide (-82%), dovuta al calo generalizzato del settore dei prodotti metallurgici, minerali e carbone, determinati dalla chiusura delle Ferriera.
Per quanto riguarda la
movimentazione ferroviaria, nei primi 3 mesi dell’anno in corso,
il traffico nello scalo giuliano ha raggiunto i 2.200 treni (-17%). Se il risultato negativo è da attribuire principalmente al calo della movimentazione dei treni alla Siderurgica Triestina. Va segnalata invece una
buona performance e vitalità del settore in molti terminal: Molo V(+1%), Molo VI (+6%), Depositi Costieri, (+66%). Inoltre la crescita dell’intermodalità con un nuovo servizio attivato nelle scorse settimane verso l’Austria e la riapertura della Transalpina per i treni cargo, rimarcano il ruolo chiave che la ferrovia riveste per il porto di Trieste, specialmente durante l’emergenza Covid.
"Nei prossimi mesi l'uso del trasporto su rotaia è destinato ad aumentare - è la previsione del Presidente D'Agostino - ma sarà al di sotto dei valori dell'anno precedente. L’andamento del primo trimestre è un primo indizio su come il coronavirus influenzerà la nostra economia e i traffici nei mesi a venire. Guidati dai nostri valori, dai vantaggi competitivi e dalla forza del sistema logistico della nostra Regione,
sono fiducioso che usciremo da questa situazione, ma ci aspetta un periodo difficile".