Facebook Pixel
Milano 13:34
33.670,44 +0,11%
Nasdaq 17-apr
17.493,62 0,00%
Dow Jones 17-apr
37.753,31 -0,12%
Londra 13:34
7.863,1 +0,19%
Francoforte 13:33
17.768,53 -0,01%

Anief: meno soldi per la scuola, spesa ancora in calo

Lo dice il DEF: dal 3,9% del 2010 al 3,1% del 2040

Economia, Scuola
Anief: meno soldi per la scuola, spesa ancora in calo
(Teleborsa) - Investire nell'istruzione significa investire sul futuro di un Paese. Purtroppo, in quest'ottica, non sembrano arrivare buone notizie. A lanciare l'allarme è ANIEF, il sindacato della scuola che segnala come la scuola figura tra i comparti pubblici con cui i Governi continuano a fare cassa. Il dato tendenziale in riduzione è contenuto nel Documento di economia e finanza 2019, presentato dal Governo ed ora sotto la lente delle commissioni del Senato: rispetto al Prodotto interno lordo, si legge a pagina 115 del documento, l’investimento pubblico per il settore della formazione risulta in discesa di 8 punti percentuali. L’impegno economico per la scuola tornerà a salire (al 3,3%) solo nel 2045. Nel frattempo, la forbice rispetto all’Europa, dove si spende in media il 4,9%, con punte del 7%, diventerà sempre più larga.

L'EUROPA CI SURCLASSA SEMPRE PIÙ - Si legge nella nota rilasciata da ANIEF: Se si guarda agli ultimi dati Eurostat - riferiti al 2015 e calcolati sul totale di risorse destinate al segmento “education” dai governi nel perimetro dell'Unione - l’investimento dell’Italia per l’Istruzione si delinea quindi ancora di più in chiave negativa: la media di spesa nel vecchio Continente, sempre rispetto al Pil, è infatti del 4,9%. Peggio del Belpaese fa solo la Romania (3,1%), mentre investono circa il doppio Danimarca (7%), Svezia (6,5%) e Belgio (6,4%). È poi tutto dire che il governo tedesco mette sul piatto quasi il doppio di noi, 127,4 miliardi di euro contro i 65,1 miliardi dell'Italia.

"Un Paese moderno che vuole migliorare la condizione dei propri cittadini ed il proprio posizionamento internazionale – spiega Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief – non può fare a meno di investire nell’Istruzione. Ancora di più se si tratta dell’Italia, in sensibile ritardo rispetto a quanto investono altri Paesi limitrofi e appartenenti all’Unione Europa".

"La scuola non è in grado di sopportare un altro dimensionamento, si rischierebbe il default del sistema formativo pubblico", conclude Pacifico.
Condividi
```