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Rapporto Mediobanca, imprese chiuderanno 2020 in condizioni meno drammatiche

Economia
Rapporto Mediobanca, imprese chiuderanno 2020 in condizioni meno drammatiche
(Teleborsa) - Il 2020 annus horribilis del nuovo Millennio, a causa della pandemia di Covid-19, che ha inizialmente provocato uno shock peggiore della crisi finanziaria del 2008-2009, innescata dal crack Lehman Brothers, o equiparabile alla crisi petrolifera degli anni '70.



Eppure, in quest'ultimo scorcio d'anno qualche segnale confortante si inizia a vedere e, pur prospettandosi un anno difficile per le imprese, il 2020 si appresta a chiudere con un calo meno marcato delle previsioni originarie.

E' quanto rileva il rapporto annuale di Mediobanca, che prende ad esame i bilanci di oltre 2mila aziende, appartenenti ai diversi settori dell'economia italiana.

Fatturato industria ammortizza la caduta

Sul fronte del fatturato, l'indagine stima un calo del 13%, meno accentuato per la manifattura (-9%) a fronte del -20% previsto inizialmente, durante la fase più acuta della pandemia. Il dato si confronterebbe coanche con il -14,7% accusato nel 2009.

Il valore aggiunto dell'industria viene indicato a -5%, comunque migliore del -6,1% registrato nel 2009, per effetto del contenimento dei costi operativi durante il lockdown, delle misure per contenere il costo del lavoro, delle moratorie e delle altre misure a sostegno della liquidità.

Nell'ambito della manifattura, segni positivi si potrebbero registrare per il farmaceutico (+4%) e l'alimentare (+2%).

Crisi nera per edilizia e trasporti

Se si considerano altri settori dell'economia, la situazione è ben più critica, con importanti cali per edilizia (-20%), immobiliare (-22%), trasporti (-19%), settore petrolifero (-13%), energia e gas (-12%), commercio (cali fra il 20% ed il 30% sono attesi per tutto il settore non food).

Nel 2021 scatterà la ripresa

In assenza di peggioramenti del quadro pandemico, si prospetta per il 2021 una ripresa, con una stima di crescita del fatturato manifatturiero del 5,9% (+7,7% nel 2010) e per l'industria del 7,5% (+7,4% nel 2010).

Segno distintivo la solidità patrimoniale

Nonostante la profondità della crisi, le imprese italiane si sono affacciate al 2020 con un profilo patrimoniale più solido (più liquidità e meno debito), cui ha concorso anche la riduzione delle tasse (tax rate sceso al 19,4% dal 27,4% del 2005).

I diversi settori però si sono trovati a fronteggiare la crisi in condizioni diseguali, con una manifattura più in salute ed un settore dei servizi sofferente.


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