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Coronavirus, Guerra: focolai "ampiamente attesi", attenzione a seconda ondata come Spagnola

Il direttore aggiunto dell'Oms: inevitabili che si creino focolai in Italia e in Europa. Speranza: preoccupazione per contagio a livello globale.

Economia, Salute e benessere
Coronavirus, Guerra: focolai "ampiamente attesi", attenzione a seconda ondata come Spagnola
(Teleborsa) - Nessuna preoccupazione per i focolai a Mondragone e Bologna perché "ampiamente attesi" ma guardia alta per una possibile seconda ondata, come successe per la Spagnola. A fare il punto della situazione è Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità, al programma Agorà su Rai 3.



"Entrambi i focolai sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene. È inevitabile ci siano focolai in giro per l'Italia e per l'Europa", ha spiegato Ranieri Guerra. Sul tema focolai è intervenuta La7 anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: "possono essere chiusi e guariti, non bisogna avere paura". "Chi ha fatto lo spiritoso con la app Immuni – ha aggiunto – dicendo che non funziona oggi di fronte a questi piccoli focolai li inviterei a ripensarci".

Quanto alla lettera di esperti che hanno definito l'emergenza "finita", Guerra ha risposto ricordando quanto accadde con la Spagnola: "si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata".

Secondo quanto calcolato dall'Oms per lo sviluppo di un vaccino, di cure e per condurre test sul coronavirus sono necessari 31,3 miliardi di euro in 12 mesi. L'obiettivo dell'iniziativa dell'Organizzazione mondiale della Sanità è quella di consegnare 500 milioni di test ai Paesi a basso e medio reddito, fornire cure a 245 milioni di persone entro la metà del 2021, e di arrivare alla produzione di 2 miliardi di dosi di vaccino – un miliardo dei quali da destinare ai Paesi poveri – entro la fine dello stesso anno.

"Soltanto insieme usciremo da questa battaglia – ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della teleconferenza dei ministri della Salute del G7 nel corso della quale ha espresso "preoccupazione" per l'andamento del contagio a livello globale – perciò occorre continuare a mettere al centro la cooperazione internazionale".


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