(Teleborsa) -
Le Borse asiatiche chiudono in prevalenza positive, traendo spunto dalle positive indicazioni arrivate dalla
Cina, dove l'indice
PMI manifatturiero ha registrato una impennata a marzo. Peraltro, la
Banca Mondiale ha tracciato un quadro disastroso per l'economia cinese e gli esperti riconoscono che l'indice PMI potrebbe aver dato a marzo un risultato falsato.
La Borsa di Tokyo si è indebolita sul finale, con l'indice
Nikkei che è sceso dello 0,88% a 18.917 punti, mentre il Topix è scivolato del 2,27% a 910 punti. Bene Seul che termina con un +2,02%.
A due velocità le borse cinesi, con
Shanghai che lima lo 0,07%, mentre
Shenzhen recupera lo 0,28% e
Taiwan conclude con un incremento dello 0,82%.
Bene le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con
Hong Kong che limita la ripresa nello 0,69%, assieme a
Kuala Lumpur (+0,64%), mentre fanno meglio
Singapore (+1,77%),
Bangkok (+3%) e
Jakarta (+1,70%).
La borsa di
Mumbay chiude in deciso rialzo (+2,40%), mentre scivola
Sydney (-1,6%).