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Salvatore Ferragamo continua la lotta alla contraffazione su internet e in Cina

Nel 2015 bloccate 91.000 inserzioni online di prodotti contraffatti, distrutti 12.500 falsi e confiscati 12.400 articoli non originali in uscita dalla Cina

Economia
Salvatore Ferragamo continua la lotta alla contraffazione su internet e in Cina
(Teleborsa) - Continua con successo la battaglia del Gruppo Salvatore Ferragamo contro la contraffazione, fenomeno che assedia i marchi più prestigiosi del settore del lusso.

Nel corso del 2015, l’attività anticontraffazione condotta dalla Società si è concentrata in particolare in Cina e sul canale Internet e ha portato all'intercettazione e al blocco di circa 91.000 inserzioni di prodotti contraffatti - ben mille in più rispetto all'anno precedente - che sono state rimosse dai siti di aste online, oltre che al recupero e/o alla chiusura di 140 nomi a dominio e siti web illeciti gestiti per lo più da soggetti cinesi.

L’attività condotta dal Gruppo ha portato, inoltre, al sequestro e alla distruzione di oltre 12.500 falsi e alla confisca da parte delle Autorità doganali cinesi di oltre 12.400 articoli non originali in uscita dal Paese. Sempre nel 2015, sono stati più di 34.000 i prodotti contraffatti sequestrati presso le dogane cinesi. Il tutto per un valore stimato superiore a 17 milioni di USD. Oltre il 60% dei prodotti contraffatti sequestrati e distrutti sono rappresentati da cinture.

“Da alcuni anni abbiamo intensificato la lotta per proteggere il brand e la nostra clientela e nel 2015 abbiamo incrementato ulteriormente il numero di piattaforme di e-commerce monitorate – commenta Ferruccio Ferragamo, Presidente del Gruppo Salvatore Ferragamo. - Per quanto riguarda invece il mercato cinese, abbiamo proseguito e rafforzato i controlli nelle attività offline, in particolare nell’ambito delle fiere di settore e dei resellers. Inoltre, con grande soddisfazione, in Cina, abbiamo ottenuto il difficoltoso riconoscimento di marchio notorio, uno strumento di enforcement che ci permette un notevole risparmio di tempi e costi nella lotta ai falsi”.

Proprio ieri l'ufficio delle Dogane di Venezia ha sequestrato oltre 6.000 paia di scarpe contraffatte riconducibili però al marchio “NIKE” presso il Porto di Fusina.

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