Facebook Pixel
Milano 19-apr
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 19-apr
17.037,65 -2,05%
Dow Jones 19-apr
37.986,4 +0,56%
Londra 19-apr
7.895,85 +0,24%
Francoforte 19-apr
17.737,36 -0,56%

BPER, Antitrust dà via libera ad acquisizione controllo Carige

Ma dovrà cedere a Banco Desio 48 filiali ubicate in Sardegna, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Lazio

Finanza
BPER, Antitrust dà via libera ad acquisizione controllo Carige
(Teleborsa) - L’Antitrust ha dato il via libera all'operazione di concentrazione BPER-Carige, mediante acquisizione da parte di BPER Banca del controllo esclusivo della Cassa di risparmio ligure. L'Autorità ha deliberato il non avvio dell’istruttoria, a patto che BPER ceda a Banco Desio un ramo aziendale composto da 48 filiali ubicate in Sardegna, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Lazio.

La cessione delle filiali è parte essenziale dell’operazione perché in grado di far venir meno le criticità concorrenziali cui l’operazione, come originariamente prosposta, avrebbe dato luogo su specifici mercati, in particolare per quanto riguarda la raccolta bancaria, gli impieghi a famiglie consumatrici, gli impieghi a famiglie produttrici-imprese di piccole dimensioni e a imprese di medie e grandi dimensioni, il risparmio gestito (a sua volta distinto in gestione fondi comuni di investimento, gestione su base individuale di patrimoni mobiliari (GPM) e in fondi (GPF) e gestione di prodotti della previdenza complementare), nonché il risparmio amministrato.

Secondo l’AGCM la cessione delle filiali è in grado di sterilizzare gli effetti dell’acquisizione del controllo di Carige in questi mercati. In particolare, l’operazione risulta neutra rispetto alla posizione già detenuta da Bper nelle province della Sardegna, in quanto è prevista la cessione a Banco Desio del 100% degli sportelli di Carige oggetto di acquisizione, e ne comporta anche un ridimensionamento attraverso la cessione degli sportelli sardi oggetto della autorizzazione condizionata della concentrazione Bper/Unipol, risalente al 2019, risolvendo così pure la questione pendente dell’ottemperanza a questo provvedimento.

In tutti gli altri mercati problematici le quote post-merger, per effetto dell’operazione complessiva (al netto della cessione del ramo), rimangono al di sotto della soglia del 35%, attestandosi il più delle volte al di sotto del 25%.

Condividi
```