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Rete Unica, nuova riunione "tecnica" con governo, CDP e Vivendi

I tavolo si aggiorna alla prossima settimana

Finanza, Telecomunicazioni
Rete Unica, nuova riunione "tecnica" con governo, CDP e Vivendi
(Teleborsa) - Un'altra riunione interlocutoria per il dossier Rete Unica, ma sicuramente determinante per giungere ad un equilibrio nelle trattative fra CDP, espressione delle governo, e Vivendi, in qualità di soggetto rappresentativo degli interessi del settore privato.

Il tema clou quello di dare un valore all'asset o almeno capire a quale prezzo Vivendi sarebbe disposta a cedere la rete, oltre ad una serie di questioni correlate, come il debito, la salvaguardia dei livelli occupazionali, la questione delle aree in concorrenza e quelle a fallimento di mercato. Fra i nodi da sciogliere anche la futura governance, il ruolo di CDP e la partecipazione dei fondi, quali Kkr per Fibercop e Macquaire per Open Fiber. L'obiettivo è arrivare ad una rete pubblica che operi solo all'ingrosso (wholesale only) e non verticalmente integrata.

Nella riunione di oggi, la terza di carattere "tecnico", sono intervenuti come da prassi i rappresentanti della presidenza del Consiglio, del Mimit e del Mef insieme all'advisor Rothschild, ai rappresentanti di Vivendi, che ha circa il 24% di TIM, ed ai rappresentanti di CDP,. che è socia di TIM con circa il 10% e di Open Fiber con il 60%.

Il governo si è impegnato a individuare una soluzione per la rete unica entro fine anno e con questo proposito ci si è dati appuntamento per la prossima settimana, nel periodo che intercorre fra Natale e Capodanno, più probabilmente in data 29 dicembre, per tornare a discutere del dossier cruciale per il futuro delle Tlc.

Il Governo auspica che il tavolo che si terrà prima della fine dell'anno sia risolutivo e consenta di dare indicazioni più approfondite per poi chiudere il dossier nelle settimane seguenti.

Frattanto, l'Ad Pietro Labriola, nella sua lettera ai dipendenti ha parlato di "un'azienda viva, che è tornata ad essere leader" ed ha raggiunto "importanti traguardi", mettendo in campo un "piano di delayering che non solo ha senso industrialmente, ma mette anche nelle condizioni di poter valutare operazioni volte a risolvere il vincolo del debito". Una realtà che ha recuperato la sua "visione industriale" per guardare al futuro e che ha migliorato la guidance nonostante il contesto difficile.

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