(Teleborsa) -
Scatta la corsa all'accaparramento dei cosiddetti beni rifugio, in primis
l'Oro che ha raggiunto i
massimi degli ultimi 8 anni, portandosi sino ad un massimo di
1.689 dollari l'oncia, per poi riassestarsi a 1.672
(+1,76%).
La corsa del metallo prezioso, inversamente proporzionale alla
performance dei mercati azionari mondiali, fa leva sulla
rapida propagazione del Coronavirus, in Italia, Iran e Corea del Sud, anche se l'OMS insiste che non si parla di "pandemia". In particolare, l'aggressione di una delle porte d'accesso all'UE ha spaventato le
borse europee, che si sono
rimangiate i guadagni acquisiti in questa prima parte dell'anno.
L'inversione della
curva dei rendimenti dei Treasury americani, poi, ha dato un
segnale fortemente negativo ai mercati, preannunciando una
recessione, che fa eco all'
allarme lanciato nel weekend dal FMI dal G20 di Riad.
Ma dove può arrivare l'Oro?La corsa del metallo prezioso dura già da un
cospicuo lasso di tempo ed appare
ininterrotta dalla fine di novembre 2019, per effetto delle
numerose incertezze che assillano i mercati e colpiscono l'economia, fra cui la
guerra commerciale, ora finita sottotraccia.
Molte
banche d'affari prevedono che
questo trend continuerà, in particolare
Goldman Sachs che ritiene che la persistenza di questo trend dipenderà dall'intensità e dalla
durata del Coronavirus e dai suoi
effetti sulla politica monetaria. In caso di
impatto limitato al primo trimestre, l'oro potrebbe arrivare sino a
1.750 dollari, ma se l'interruzione del virus si estenderà al
secondo trimestre, il metallo potrebbe addirittura arrivare a
1.850 dollari.