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Coronavirus, stretta del Governo: stop alle attività all'aperto

Boccia: "Bando online per 300 medici". Le nuove misure, valide fino al 25 marzo si sommano a quelle già esistenti.

Economia, Politica
Coronavirus, stretta del Governo: stop alle attività all'aperto
(Teleborsa) - Niente sport all'aperto se non da soli e vicino casa, aree gioco e giardini chiusi, chiusura per gli alimentari nelle stazioni, stop ai fine settimana nelle seconde case. Sono le nuove misure restrittive per contenere il contagio da coronavirus stabilite dal Governo con una nuova ordinanza.

Le restrizioni, valide fino al 25 marzo, data della scadenza del dpcm che aveva imposto la stretta a tutti gli spostamenti e la chiusura di bar e negozi, si sommano a quelle già in corso.

Tra le misure anche quella relativa alle attività all'aperto che tanto aveva fatto discutere: la nuova ordinanza stabilisce che "non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto", permettendo solo "svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona".

L'ordinanza vieta inoltre l'accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici: già da tempo molti sindaci avevano chiuso parchi e giardini comunali a seguito di numerosi assembramenti di persone.

Chiusi inoltre gli esercizi alimentari nelle stazioni ferroviarie. Infine, per evitare spostamenti nel fine settimana, l'ordinanza vieta spostamenti verso seconde case nei festivi.

Il Governo ha poi aperto un bando online per 300 medici volontari destinati alle Regioni più colpite. Lo ha annunciato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, spiegando che "come da proposta anticipata dal premier Conte", da stasera è aperto "un bando online per consentire a tutti i medici italiani che vogliono e possono aderire alla task force che Borrelli coordinerà da domani mattina".

Il bando riguarda "300 medici volontari" da mandare nelle regioni più colpite dal coronavirus, Lombardia in primis. "Una chiamata alle armi della sanità, un'operazione mai fatta prima - aggiunge -, ma bisogna rispondere subito perché dobbiamo chiudere in 24 ore".
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