(Teleborsa) -
Mai come oggi, nel momento più
critico dal
secondo dopoguerra per il nostro Paese, la
Festa del Lavoro si carica di un
significato ancor più
simbolico. Se già prima dello scoppio della
pandemia il
lavoro e le problematiche ad esso legato rappresentavano in pianta stabile un
argomento centrale sull'agenda dei Governi, lo
scenario è adesso ancora più
preoccupante. Sarà un
Primo maggio inedito, con
tante incognite e
nessun festeggiamento nelle
piazze da sempre, piene di
giovani, lavoratori e bandiere.
Eventi social, videomessaggi, interviste televisive. I Sindacati celebreranno la Festa dei lavoratori nelle forme oggi consentite dall'emergenza coronavirus,
rinunciando cioè a manifestazioni e comizi. "
Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro": questo lo slogan scelto da
Cgil, Cisl e Uil. "Il
lavoro - sottolinea il sindacato - è la
leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al
futuro del nostro Paese e di coloro che rappresentiamo".
Confermato anche il "
Concertone", su Raitre (sarà raccontato anche da RaiPlay e avrà un canale dedicato per la lingua dei segni per le persone non udenti) con le testimonianze di lavoratrici e lavoratori ed un cast prestigioso di artisti
(Vasco Rossi, Zucchero, Nannini passando per Patti Smith), ovviamente diverso dal solito visto il lockdown imposto a causa dell’emergenza sanitaria.
Un'edizione destinata a restare
"unica" che metterà in connessione una serie di
piazze virtuali rigorosamente senza pubblico: la maggior parte delle performance si terranno nella sala
Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il resto in teatri e locali sparsi nella
Penisola, tutti in collegamento in diretta con il
Teatro delle Vittorie a Roma.
Intanto, gli
impatti del coronavirus sul mondo del lavoro sono già abbastanza
profondi e saranno ancora più
ampi di quanto visto fin qui. Dallo
smart working che ha garantito la nuova normalità delle imprese, destinato a sopravvivere al
lockdown, a turni flessibili per ridurre la presenza contemporanea dei colleghi,
spazi comuni
contingentati, orari di entrata e uscita scaglionati, divieto di riunioni in presenza: sono solo alcune delle
misure con le quali ogni
azienda dovrà familiarizzare fino a che la
"battaglia" contro il
nemico invisibile non sarà vinta.
In uno scenario ancora di
grandissima incertezza che non può, purtroppo, ancora escludere una
possibile recrudescenza della pandemia, quel che è certo è che
l’eredità di cui - nostro malgrado - dovremo farci carico sarà il
più grande calo annuale del Prodotto Interno Lordo nell’intera
storia repubblicana.Appena due giorni fa, l’Istat nel corso dell’audizione in Parlamento, ha spiegato che su un totale di oltre
23 milioni di occupati in Italia, poco meno di un terzo – 7,3 milioni – si sono fermati a causa del
lockdown. Quando le attività riprenderanno, non tutti torneranno al lavoro. Tante le
incognite per le imprese: nel
Documento di Economia e Finanza appena varato, si ipotizza un calo degli occupati nel 2020 del 2,1%.
Quasi mezzo milione di posti persi in un anno. Primo Maggio, dunque,
Festa dei lavoratori, evento che celebra battaglie operaie combattute a metà del 1800 per la conquista di
diritti e sicurezza sul luogo della prestazione d'opera, come l'orario di lavoro giornaliero fissato in
otto ore: una richiesta che oggi appare normale ma del tutto rivoluzionaria nel 1855 in
Australia, quando si propagò il movimento che lanciò appunto lo slogan
"8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire".LE ORIGINI - Una festa, questa del
1 maggio, che vede spuntare le radici nel lontano 1882. Siamo a
New York: ad organizzarla l’Ordine dei Cavalieri del Lavoro (Knights of Labor), associazione che aveva visto la luce 13 anni prima. A partire dal 1884, lo stesso Ordine propose e approvò una risoluzione per rendere annuale la cadenza della festa. Ma
l’episodio chiave che diede vita al primo maggio fu quello avvenuto a
Chicago nel 1886.LA RIVOLTA DI HAYMARKET - Quell’anno, infatti, ci fu la cosiddetta
rivolta di Haymarket: il 3 maggio, alcuni lavoratori in sciopero di Chicago si diedero appuntamento ai cancelli della fabbrica di macchine agricole
McCormick. Le forze dell’ordine, accorse per disperdere i manifestanti,
spararono sugli operai, causando la morte di due di loro. Ne seguì una protesta contro la polizia, organizzata dagli anarchici locali che convocarono una manifestazione nei pressi dell'
Haymarket Square per il giorno successivo, il 4 maggio. In quell'occasione,
fu lanciata una bomba che uccise sei poliziotti, ferendone una cinquantina, con le forze dell'ordine che
reagirono sparando ancora sulla folla.IN EUROPA - La festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi il
20 luglio 1889 e ratificata in
Italia due anni dopo.IL 1 MAGGIO IN ITALIA - Così nel nostro Paese la "celebrazione" venne istituita ufficialmente nel 1891. Mea i festeggiamenti in questa data vennero interrotti a partire dal 1
924, durante il ventennio fascista, per essere anticipati al 21 aprile, quando diventò il
"Natale di Roma - Festa del lavoro" (Il Natale di Roma è una festività laica legata alla Fondazione della Città).
LA STRAGE DI PORTELLA DELLA GINESTRA - Era una
bella giornata quel
1° di maggio del 1947 a Portella della Ginestra, nell'entroterra palermitano, tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Iato. Quasi
duemila tra contadini e braccianti di una Sicilia povera e disperata si erano dati appuntamento per celebrare la festa dei lavoratori. Durante il corteo, però, il bandito
Salvatore Giuliano e i suoi uomini spararono sulla folla.
I morti furono 14. Una
strage il cui movente non è mai stato del tutto chiarito e i
mandanti rimasti
ufficialmente
sconosciuti.