(Teleborsa) - Poco prima delle
22 di ieri, martedì 4 agosto, il
Ponte San Giorgio di Genova è stato aperto al
traffico. I
43 piloni illuminati (il loro numero ricorda le vittime del
crollo di due anni fa) hanno fatto da cornice al passaggio dei primi veicoli in un
tripudio di clacson ma
rigorosamente a bassa velocità. Quando tutti i
lampeggianti, che scortavano le prima automobili, hanno completato il percorso, la circolazione ha preso ad aumentare e da quel momento si è
ricomposta la frattura che ha diviso
Genova e la Liguria. Il nuovo ponte è dunque
pienamente percorribile nei due sensi.
Il Ponte di Genova "è un'opera mirabile frutto del genio italico, di una
virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro" ha detto il Premier
Giuseppe Conte lunedì scorso durante il suo intervento alla
cerimonia di inaugurazione. "Genova è la dimostrazione che il nostro Paese sa rialzarsi e sa tornare a correre". "Non siamo qui solo a tagliare un nastro, il nostro commosso pensiero è rivolto alle
43 vittime e ai familiari", ha sottolineato il Presidente del Consiglio.
Familiari che però non hanno partecipato, ritenendo l'evento un momento di ancor
più dolore, ma hanno incontrato il Presidente della Repubblica
Mattarella in Prefettura che come ha riportato
Egle Possetti, Presidente del comitato parenti vittime del Morandi,
ha garantito che
"seguirà la vicenda delle vittime del crollo del ponte di Genova e che lo Stato non le dimentica e non dimentica i familiari"