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Brexit, May: "Accordo difficile, nessuno sarà pienamente soddisfatto"

La Premier britannica è tornata a parlare dei negoziati commerciali tra le parti

Economia
Brexit, May: "Accordo difficile, nessuno sarà pienamente soddisfatto"
(Teleborsa) - Difficilmente le trattative commerciali sulla Brexit soddisfaranno pienamente le parti.
Ne è convinta la Premier britannica Theresa May che, nell'atteso discorso alla Mansion House nella City londinese, ha detto senza mezze misure che l'accordo non sarà un "cherry picking" (letteralmente "raccogliere le ciliegie". Nel linguaggio anglosassone la frase indica la tendenza a selezionare e scegliere ciò che si ritiene migliore o più desiderabile). In parole povere, nessuna delle due parti otterrà dai negoziati tutto ciò che desidera, ma questo non significa che possa essere firmato un accordo soddisfacente.

L'inquilina di Downing Street ha ammesso che lasciare il mercato unico rappresenta un vero e proprio "cambio di vita" e che l'accesso ad altri mercati diventerà più difficile. Il fatto positivo, ha poi aggiunto, sarà la fine della giurisdizione della Corte europea nel Regno Unito.

Theresa May ha detto che i negoziati dovranno rispettare cinque punti. Al primo posto c'è l'esito del referendum, che non va inteso come la volontà di prendere le distanze dai propri "vicini" ma come la volontà di controllare i propri confini, le proprie leggi e il proprio denaro.

Inoltre l'accordo deve essere duraturo, proteggere i posti di lavoro e la sicurezza dei britannici, essere coerente con il tipo di Paese che i cittadini vogliono, ossia "una democrazia aperta, moderna, tollerante ed europea". Infine, le trattative dovranno unire il Paese e rafforzarne l'unità nazionale.

La leader ha poi escluso un'unione doganale tra Gran Bretagna e UE spiegando che un accordo del genere limiterebbe la capacità del Paese di fissate tariffe doganali con Paesi non UE.

Per quanto riguarda la questione del confine con l'Irlanda, May ha parlato invece di soluzioni tecnologiche e altre misure che possano evitare "difficili" divisioni territoriali.

La Premier ha poi invocato la possibilità che il Regno Unito possa rimanere membro di alcune agenzie europee quali l'European Medicines Agency (EMA, che si occupa di farmaci), l'European Chemicals Agency e l'European Aviation Safety Agency.


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