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A fine 2019, l’Eurozona resta vicina alla stagnazione

"Se non si verificano gravi eventi negativi, nel 2020 ci aspettiamo di assistere a nuovi segnali di miglioramento della crescita", commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit

Economia, Macroeconomia
A fine 2019, l’Eurozona resta vicina alla stagnazione
(Teleborsa) - A dicembre 2019 l'economia della Zona Euro è leggermente migliorata, mostrando tuttavia un indebolimento della crescita. L’indice destagionalizzato PMI Composito ha registrato 50,9 punti, indicando un rialzo rispetto a 50,6 di novembre e un leggero miglioramento rispetto all'ultima lettura flash. Anche se ha segnato un record in 4 mesi, l’indice ha continuato ad indicare uno dei più bassi valori dalla prima metà del 2013.

A livello nazionale, il PMI in Italia si è portato a 49,3 punti, sul minimo da 11 mesi.

Il PMI della Germania ha raggiunto i 50,2 punti (49,4 la stima flash), portandosi sul massimo di 4 mesi. Il dato della Francia si è attestato a 52 punti come nella stima preliminare, sul minimo da 3 mesi, mentre la Spagna ha toccato i 52,7 punti, sul livello più alto da 8 mesi.

"Anche se si avvertono dei cambiamenti, i rischi al ribasso per l’espansione economica del prossimo anno restano comunque forti - commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - . Se le guerre commerciali tra Cina e Stati Uniti si sono ammorbidite, qualsiasi peggioramento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa potrebbe colpire maggiormente le esportazioni. Anche la Brexit resta una considerevole incertezza e potrebbe continuare ad ostacolare la crescita in Europa. Ciò nonostante, se non si verificano gravi eventi negativi, nel 2020 ci aspettiamo di assistere a nuovi segnali di miglioramento della crescita, soprattutto grazie al rallentamento dell’inflazione e a facilitate condizioni finanziarie in grado di supportare la spesa dei consumatori".
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