(Teleborsa) - Le
misure messe in campo dal
Governo per fronteggiare
l'emergenza coronavirus è un
tavolino a più
gambe, per ora
tre. Dopo il decreto
Cura Italia e quello
Liquidità, c'è attesa per il varo la prossima settimana del
Decreto aprile chiamato ad estendere e correggere alcuni degli interventi di sostegno introdotti il mese scorso, ma anche introdurne di nuovi, su tutti il
REM, "
reddito di emergenza" per coinvolgere la
platea degli esclusi dal
primo round di
aiuti.Al momento, si va verso una iniezione di altri
60 miliardi di euro, un tesoretto che, gioco forza, finirà per
aggravare
deficit e debito pubblico. Sulla carta, il rapporto deficit/pil schizzato a causa del Cura Italia da 30 miliardi a quota 5,4%, con il decreto aprile finanziato tutto in deficit subirebbe una ulteriore impennata, superando quota
7%. C'è poi da fare i conti con l’effetto di una contrazione del
PIL - attesa e prevista dal Fondo Monetario Internazionale che anticipa un calo di oltre il
9% nel nostro Paese per l'anno in corso, che paga dunque un prezzo altissimo - che complicherebbe ulteriormente i piani. Qualche freccia nel nostro arco, per fortuna, ancora c'è con la possibilità di alleggerire il fardello, grazie all'opzione di ricorrere ai circa 11 miliardi di fondi europei del budget
2014-2020 non ancora utilizzati.