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Renzi lascia la guida del PD, ma non subito. Parole che hanno suscitato "sconcerto"

Rimarrà in carica, sembrerebbe, fino alla formazione del Governo. Nessun reggente, sarà poi il Congresso a incoronare il nuovo Segretario. Ora è guerra intestina

Politica
Renzi lascia la guida del PD, ma non subito. Parole che hanno suscitato "sconcerto"
(Teleborsa) - Nel PD si è scatenata la guerra. Renzi ammette la sconfitta alle elezioni politiche, definendola "chiara ed evidente". Nell'annunciare le dimissioni, ma non l'uscita immediata, dalla carica di leader del Partito Democratico dopo la formazione del governo, Matteo Renzi ha parlato di un "risultato deludente sul quale dobbiamo riflettere a lungo". "Questa volta non siamo riusciti a fermare i venti estremisti", "come invece eravamo riusciti a fare nel 2014".



Un discorso definito all'esterno" sconcertante", che ha suscitato non poche polemiche anche all'interno del partito, per non dire tra avversari e competitors. Un discorso di chiusura a quegli "accordi" per non dire "inciuci", sulla cui necessità da ogni parte si era immediatamente cominciato a "ragionare" alla ricerca dei "numeri" necessari a governare. Ma Matteo non ci sta a uscire. Vuol rimanere arbitro della situazione. Discorso e posizione che non avrà certo fatto piacere al Presidente Mattarella.

Il segretario del PD dopo aver chiarito che chi ha vinto le elezioni non ha i numeri per governare, ha confermato quanto promesso in campagna elettorale e cioè che il Partito Democratico non farà un governo con gli estremisti. "Il nostro posto è all'opposizione e lì staremo", il PD ha puntualizzato "non diventerà la stampella per le forze anti sistema". "Saremo responsabili nello stare all'opposizione, dicendo no a inciuci, caminetti ristretti ed estremismi".

Cosa farà ora Renzi? "Non c'è nessuna fuga - ha chiarito - . Terminata la fase del governo, io farò un lavoro che mi affascina, farò il senatore semplice". "Si riparte dal basso con molta umiltà, militante tra i militanti", ha detto l'ex presidente del Consiglio ricordando che "bisogna tornare a fare politica sul territorio".

Per il PD serve invece un congresso risolutivo, che permetta ai leader di fare ciò per cui sono stati eletti. Il nuovo segretario del partito sarà nominato con le primarie.


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