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M&A, a cosa guardano gli addetti ai lavori?

Economia, Finanza
M&A, a cosa guardano gli addetti ai lavori?
(Teleborsa) - Mercato Mergers & Acquisitions ai massimi da quasi 20 anni: nell’ultima settimana, con 207 miliardi di dollari, si è registrato il valore più alto dal 1999 ad oggi.

Ma quali sono i fattori del contesto socio-economico a cui gli addetti ai lavori guardano con particolare attenzione? Una ricerca su investitori e analisti condotta da APCO Worldwide, multinazionale di consulenza specializzata in comunicazione e relazioni istituzionali, rivela quali sono i fattori che Wall Street e la City considerano più importanti nei processi di M&A.

Il 92% degli intervistati considera importante la capacità di generare innovazione, valore per i clienti e crescita del fatturato. Seguono la potenzialità di mantenere la base di relazioni commerciali esistente ed evitare interruzioni per il business (87%), il valore complessivo dell’accordo (86%), il razionale e la visione strategica di medio-lungo periodo (84%). Anche fattori interni come la compatibilità culturale tra i partner dell'M&A o la capacità di mantenere i dipendenti motivati durante il processo di integrazione sono considerati chiave (82%).

Gli addetti ai lavori tengono sotto stretta osservazione anche fattori esterni, a cominciare dagli interventi regolatori che possono ostacolare l'M&A o dalle complessità giuridiche generate da operazioni internazionali: questi fattori sono considerati importanti dal 78% degli intervistati. Per il 71% pesano le reazioni attese dal mondo politico e dai media, con il conseguente impatto sulla reputazione delle aziende coinvolte e le relative ripercussioni sull'operatività attesa post acquisizione

Quanto alla percezione di analisti e investitori in relazione alle ristrutturazioni aziendali, la ricerca ha rilevato che il 75% degli intervistati ritiene importante la capacità di dimostrare la funzionalità dell’operazione a generare benefici economici e sociali più vasti; il 68% la reazione del mondo politico e dei media; il 67% l'impatto sulla reputazione causato dalla riduzione o dal ricollocamento di posti di lavoro a cause della ristrutturazione.
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