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Embraco, sindacati abbandonano tavolo: da azienda ignobile ricatto

"L'incontro non è neanche iniziato, non c'erano i presupposti", ha puntualizzato Dario Basso segretario della Uilm di Torino

Economia, Welfare
Embraco, sindacati abbandonano tavolo: da azienda ignobile ricatto
(Teleborsa) - Sempre più difficile la situazione Embraco. I sindacati hanno deciso di lasciare il tavolo delle trattative all'Unione Industriale di Torino dopo che l'azienda del gruppo Whirlpool ha proposto unilateralmente un contratto di lavoro part time a tutti i dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri (Torino) per 6-7 mesi, specificando che per chi non accetta c'è il licenziamento.

La Uilm ha parlato di un "ignobile ricatto" mentre la Fiom ha ricordato che "per legge il part time è una scelta del lavoratore e non può essere imposto dall'azienda. Se Embraco intende porre singolarmente tutti i lavoratori di fronte alla scelta o accetti il part time o c'è il licenziamento il 26 di ottobre (497 gli esuberi su 537 addetti complessivi), gli studi legali della Fiom sono pronti a sostenere ogni lavoratore che ne farà richiesta e denunceremo questo comportamento agli organi competenti e in tutti i tribunali che riterremo opportuni", ha dichiarato Lino Lamendola, della Fiom-Cgil di Torino.

"L'incontro non è neanche iniziato, non c'erano i presupposti", ha puntualizzato Dario Basso segretario della Uilm di Torino.

Qualche speranza giunge dal governo. Secondo alcune indiscrezioni riportate da La Repubblica, il ministero dello Sviluppo e la sua controllata Invitalia avrebbero incontrato due imprese, una straniera e una italiana, che potrebbero dare un futuro ai 497 lavoratori Embraco che verranno licenziati.
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