(Teleborsa) -
E' "realistico" un calo del PIL dell'Italia del 6%. Lo ha detto il Ministro dell'Economia
Roberto Gualtieri in un'intervista a
Il Fatto Quotidiano, avvallando le
tragiche previsioni di Confindustria.
"Purtroppo sono stime realistiche", ha affermato il titolare del dicastero di Via XX Settembre, aggiungendo "le nostre sono in corso di pubblicazione nel DEF". IL Ministro ha tuttavia parlato di una
"ripresa vigorosa" se il governo riuscirà ad essere efficace con le
misure di contrasto all'epidemia.
Gualtieri ha fatto un cenno al
Decreto di aprile, assicurando che "sarà
significativamente superiore al precedente
e sufficiente a fornire per tutta la durata della crisi il doveroso sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese". Fra le misure allo studio anche una
super garanzia per le imprese con fatturato superiore ai 5 miliardi e la
liberazione di risorse per almeno 500 miliardi al servizio dell'economia reale e per assicurare la
liquidità a tutte le imprese, anche eventualmente con un
decreto ad hoc, ed un
aumento dell'indennità per i lavoratori autonomi.
Parlando del
MES, il titolare dell'Economia ha affermato che che
"l'Italia non accetterà" di farvi ricorso ed ha spiegato che questo strumento "è stato concepito per affrontare choc asimmetrici mentre questa è una crisi simmetrica che riguarda tutti" i Paesi dell'Eurozona.
Parere negativo anche sull'utilizzo di una
nuova linea di credito precauzionale, mentre appaiono "più promettenti" le ipotesi che spingono sul
potenziamento della BEI e l'assistenza tramite lo strumento del
bilancio europeo. Il punto cardine è l'uso di
soluzioni che "garantiscano la
parità di condizioni e definiscano una
risposta comune" alla crisi.
Parlando della
BCE che ha approntato misure straordinarie ed un
Piano QE ad hoc per l'emergenza, Gualtieri ha confermato che Francoforte sta facendo tutto il possibile per
assicurare la liquidità al sistema, ma sottolinea "
è evidente che i cittadini europei si aspettano di più e che da questa sfida
dipenderà la natura, lo spessore civile e democratico e lo stesso
futuro del progetto europeo".