(Teleborsa) - Le
preoccupazioni ci sono ma gli italiani non si lasciano abbattere dalla
crisi e provano
quantomeno a reagire continuando a fare nuovi progetti, anche facendo affidamento sulle
assicurazioni per proteggere famiglia e patrimonio.Lo rivela una ricerca internazionale condotta da
BNP Paribas-Cardif, in collaborazione con
Ipsos su un campione di 26mila persone, in 26 Paesi Italia compresa e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia).
Nella fotografia sull'Italia emerge che, rispetto ai risultati globali che evidenziano ottimismo soprattutto nei nuovi colossi dell'economia mondiale come Cina e India ed europei - con olandesi, danesi e tedeschi che esprimono un sentimento positivo - nel 2019 gli italiani si scoprono non particolarmente
soddisfatti e sfiduciati.
Dal
potere d'acquisto alla lenta
crescita economica sino al
lavoro, sono tante le ragioni del loro
scetticismo. Tuttavia non vogliono
arrendersi e non è mai venuto meno il desiderio di fare progetti per il futuro.
Due le fonti di maggior apprensione:
lavoro e salute, soprattutto quella dei propri cari.
Come gli italiani intendono realizzare i propri desideri? Innanzitutto facendo grande affidamento su loro stessi. Su tutto, infatti, c'è la
convinzione di avere abbastanza soldi per finanziare i propri sogni nel giro di qualche anno
(56%), mentre il
52% vuole farlo iniziando a risparmiare. Al
terzo posto, medaglia di bronzo, accendere una
polizza assicurativa è ritenuto un passo fondamentale per il
22% degli italiani, molto più che accedere ad un
prestito bancario (14%), ricevere un'eredità/donazione (
20%) o ricevere aiuto economico da amici e parenti (
20%).
"
L'Italia viene da un periodo di
crisi economica e sociale che ha messo a dura prova le
aspettative per il futuro - ha dichiarato
Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif - gli italiani sono, infatti, tra gli europei che si sentono più
sfiduciati e meno ben protetti pur non esprimendo un
desiderio particolarmente forte di una migliore protezione. Eppure non si danno per vinti e continuano a coltivare
passioni, sogni e progetti che noi abbiamo l'obbligo di proteggere nel migliore dei modi. Come
settore siamo, quindi, chiamati a promuovere innanzitutto una
trasformazione culturale che sensibilizzi le persone sui rischi e sulla
prevenzione e, contestualmente, dobbiamo costruire
prodotti accessibili, sostenibili, modulari e personalizzati".