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Inflazione, Associazioni dei consumatori: "Rischio Caporetto dei consumi: in fumo 100 miliardi nel 2022"

Il combinato bollette-inflazione secondo le stime potrebbe costare oltre 1.100 euro a famiglia con una contrazione di spesa pari a -3.850 euro a nucleo

Economia
Inflazione, Associazioni dei consumatori: "Rischio Caporetto dei consumi: in fumo 100 miliardi nel 2022"
(Teleborsa) - Le associazioni dei consumatori lanciano un chiaro segnale d'allarme in seguito alla pubblicazione delle stime Istat sull'inflazione che segnano un'accelerazione a novembre – con un aumento dello 0,6% su base mensile e del 3,7% su base annua (da +3% del mese precedente) – raggiungendo un livello che non si registrava da settembre 2008 (quando fu +3,8%).

"Un massacro da +1.137 euro annui a famiglia". Questo il peso dell'inflazione al +3,7% per le tasche di ogni singola famiglia italiana, in base alle elaborazioni del Codacons. "Si tratta del tasso di inflazione più alto degli ultimi 13 anni, un andamento al rialzo che avrà pesanti effetti sui consumi delle famiglie – commenta il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. Il forte incremento dei listini al dettaglio avrà conseguenze negative sulla spesa di Natale, riducendo gli acquisti delle famiglie legati alla festività: come già previsto dalle indagini del Codacons e confermato dalle organizzazioni dei commercianti, caleranno quest’anno numero ed entità dei regali, e ci sarà una forte contrazione della spesa nel settore dei viaggi di fine anno, proprio come reazione al forte rialzo di prezzi e tariffe in tutti i settori. Il Governo non può più restare a guardare e, al pari di quanto fatto per le bollette dell’energia, deve intervenire con urgenza per porre un freno alla crescita dei prezzi al dettaglio, partendo da un taglio delle tasse che gravano su carburanti e che incidono sulla crescita dei listini".

L'Unione nazionale consumatori (Unc) paventa un "rischio Caporetto per i consumi e Natale in bianco".
"Anche se il dato definitivo è leggermente migliorato (la stima preliminare era del 3,8%) si tratta comunque di una stangata che rallenterà la ripresa in corso e che rischia di diventare una Caporetto per i consumi. Un Natale in bianco sarebbe letale per molti commercianti che sono ancora ben lungi dall'aver recuperato le perdite registrate durante la pandemia e che fanno affidamento sulle prossime festività per salvare l'anno – afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori –. A fare da traino all'inflazione i rialzi dei prezzi i beni energetici, ossia luce, gas e carburanti, senza i quali l'indice scenderebbe dal 3,7% all'1,3%. Ecco perché il Governo, invece di continuare con il balletto delle cifre su quanto intende stanziare per bloccare i prossimi aumenti di luce e gas, prima 1 miliardo, poi 2, poi 2,8, ieri 3,8, oggi Draghi dice che sono pronti ad aggiungere altre risorse, dovrebbe bloccare i rincari, senza se e senza ma". Secondo le stime dell'Unc per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l'inflazione a +3,7% significa un aumento del costo della vita pari a 1.312 euro su base annua, 524 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 567 euro per i Trasporti. Per una coppia con 1 figlio, la maggior spesa annua è pari a 1215 euro, 526 per l'abitazione, 494 per i trasporti, per una famiglia media il rialzo complessivo è di 1017 euro, 493 per l'abitazione e 363 per i trasporti.

Secondo Assoutenti il combinato bollette-inflazione potrebbe avere un costo totale per l’economia italiana di circa 100 miliardi di euro nel 2022 in termini di minori consumi delle famiglie. In base alle proiezioni di Assoutenti, nel caso in cui l’inflazione si mantenesse sopra il 3% nel corso dei primi 6 mesi del 2022 e qualora il Governo non riuscisse a sterilizzare gli aumenti di luce e gas nel corso del nuovo anno, i consumi degli italiani potrebbero subire un calo complessivo di circa 100 miliardi di euro (sugli oltre 900 miliardi di euro di consumi totali annui delle famiglie in Italia), con una riduzione rispetto al periodo pre-pandemia di circa il -11% e una contrazione di spesa pari in media a -3.850 euro a famiglia. "Le famiglie si ritrovano oggi in una situazione estremamente pericolosa: da una parte sono assediate dall’aumento dei prezzi al dettaglio, con l’inflazione che a novembre ha subito un forte rialzo del +3,7% e incrementi dei listini che stanno proseguendo nelle ultime settimane; dall’altra parte sono minacciate dai prossimi rincari delle bollette di luce e gas – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Una vera e propria guerra che lascerà sul campo un massacro sul fronte dei consumi: la perdita del potere d’acquisto dei cittadini causata dalla fiammata dell’inflazione e da bollette sempre più salate impoverirà ulteriormente una consistente fetta di popolazione costringendola a tagliare la spesa nei settori non primari per riuscire ad arrivare a fine mese, con immensi danni per il commercio e per l’economia nazionale".

Uno scenario, quello del balzo dei beni energetici, che – come evidenzia Coldiretti – oltre a spingere l’inflazione "si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati". Su base annuale l'Istat – come sottolinea Coldiretti – evidenzia, infatti, "un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena l’1,5% molto meno della metà dell’inflazione che è salita al 3,7%". "Molte imprese agricole – denuncia Coldiretti – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi". Da qui l'appello della Coldiretti alla "responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle".








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