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La nuova stretta del Governo al 3 maggio e le "preoccupazioni" del Viminale

La Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese scrive ai Prefetti: "Presidiare la legalitò. Rischio di gravi tensioni" e opportunità per le organizzazioni criminali

Economia, Salute e benessere
La nuova stretta del Governo al 3 maggio e le "preoccupazioni" del Viminale
(Teleborsa) - La proroga della "stretta" al 3 maggio salvo intanto piccole aperture per un primo segnale di tenue ripresa annunciata in diretta TV a reti unificate dal Presidente del Consiglio dopo ore di attesa e di indiscrezioni, che ha inaspettatamente mostrato un Giuseppe Conte dal piglio determinato e agguerrito come non mai, soprattutto "in un passo" preciso contro le opposizioni, con tanto di cognomi. Con l'inevitabile ridda di polemiche a seguire e destinate ad animare il lungo week end di Pasqua, per di più con il "tutti a casa".



Da martedì 14 aprile, intanto, riaprono librerie, cartolerie, negozi di vestiti per neonati e bambini. Riprendono le attività forestali, l'industria del legno e anche la produzione di computer. Primissime avvisaglie di un cielo in procinto di schiarirsi dopo la lunga notte polare. Per in resto nulla di nuovo, tutto come prima, nell'attesa che i pesanti sacrifici della popolazione confermino e accrescano i segnali che la lotta al coronavirus sia decisamente a buon punto.

Confermata quindi la disciplina sugli ingressi nel Paese e sui "transiti brevi dall'estero", massimo 5 giorni, ovvero 72 ore prorogabili di altre 48: chi rientra avrà l'obbligo di isolamento fiduciario anche in assenza di sintomi. Di fatto, disciplina con regole più stringenti: in entrambi i casi, alla partenza dall'estero: bisognerà consegnare una dichiarazione alle compagnie di trasporto che dovranno misurare la temperatura e bloccare il viaggio di chi ha la febbre. Confermato lo stop per le navi da crociera.

Il protrarsi della "lunga attesa" fa in ogni caso crescere le preoccupazioni. La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, in una circolare invita i Prefetti a vigilare sulla possibilità di "gravi tensioni" e "la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica". La titolare del Viminale osserva infatti che "alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro" si aggiunga "il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali".








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