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Saipem, Piasere: "Digitalizzazione importante per progredire e per scoprire nuovi business"

Intervista TLB a Mauro Piasere, Direttore Innovazione di Saipem e CEO della divisione XSIGHT

Finanza, Scienza e tecnologia
Saipem, Piasere: "Digitalizzazione importante per progredire e per scoprire nuovi business"
(Teleborsa) - La digitalizzazione in Saipem è un fattore di efficienza, ma ha anche un forte contenuto di innovazione disrupt, che consente di andare oltre e scoprire nuovi business. Un tema centrale per la compagnia ingegneristica di san Donato Milanese, assieme al tema dei Gemelli Digitali (Digital Twin) che consente di migliorare il servizio per il cliente.



E' quanto affermato da Mauro Piasere, Direttore Innovazione di Saipem e CEO della divisione XSIGHT, in una intervista rilasciata a teleborsa in occasione degli Open Talks.

Qual è il ruolo dell'innovazione per Saipem?

"L'innovazione in Saipem ha due pilatri fondamentali: uno che chiamiamo di innovazione disrupt, dirompente, ed uno più di trasformazione evolutiva. In quella evolutiva finisce tutto ciò che è tecnologico, in quella disrupt invece finiscono tutte quelle idee che ci spingono ad andare oltre, che ci fanno scoprire nuovi business".

"Quindi nell'ambito di una trasformazione digitale siamo in una via di mezzo, c'è sia una componente evolutiva, i nostri processi che cambiano, sia qualcosa di nuovo che ci arriva dal mondo degli applicativi digitali".


Qual è il ruolo della digitalizzazione per Saipem soprattutto per il suo futuro?

"Sicuramente c'è un impatto sulla nostra capacità di essere più efficienti, però c'è anche un impatto che portiamo ai clienti, per esempio travasare la nostra conoscenza di un processo all'interno di un Gemello Digitale. Ci permette di dare ad un cliente un progetto che risolve il problema della simulazione di qualcosa che può accadere e che invece si può prevenire grazie a questo tool tecnologico che prima non era disponibile".

Un commento sull'eolico e sul ruolo dell'innovazione in questo settore per Saipem?

"Distinguiamo un eolico tradizionale, quello di una normale turbina come quella che abbiamo già fatto in iwind, e questa è l'evoluzione, poi c'è la componente quella dirompente, abbiamo siglato recentemente con KiteGen un accordo per andare a studiare l'eolico in alta quota, questo portando la nostra capacità di gestire equipaggiamenti mille metri sott'acqua e adesso lo facciamo con mille metri fuori dall'acqua. E' una di quelle cose che dobbiamo sperimentare, ci lavoreremo, rappresenterà una delle possibili sfide del futuro.
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