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Caos in Grecia, no al rigore dei neonazisti in Parlamento

Politica
Caos in Grecia, no al rigore dei neonazisti in Parlamento
(Teleborsa) - Che molti greci fossero stufi dei piani di austerità imposti dall'Europa era cosa nota a tutti.

Ma ora, all'indomani delle elezioni politiche, si ha la conferma assoluta che nel Paese una grossa fetta dell'elettorato si è buttata su partiti estremisti che hanno come prima peculiarità quella di rifiutare l'Euro.

Secondo gli ultimi exit poll, i due storici partiti di maggioranza favorevoli ai Piani di austerity, Nea Dimokratia e Pasok, hanno assistito a un crollo delle preferenze a vantaggio di fazioni estremiste quali il Syriza (sinistra), che ha addirittura ottenuto il secondo posto, Grecia indipendente (destra) con il 10,5% e Kke (sinistra) all'8,5%.

Assieme a loro, irrompe a sorpresa in Parlamento anche il Chrysi Avgi (Alba dorata) con il 7% dei voti. Che non è semplicemente un partito di estrema destra, ma un'agguerrito schieramento filo-nazista che non ha mai nascosto la propria volontà di rifiutare in toto il Memorandum, ma nemmeno di minare i confini della Grecia, cacciare gli immigrati e reintrodurre la pena capitale per gli spacciatori.

Quel che fa riflettere è che ben il 7% dell'intero elettorato ellenico desidera l'attuazione dei programmi annunciato dal leader di Alba dorata, Nikos Michaloliakos.

In confronto il Syriza, che si 'limita' a rifiutare i Piani di austerity imposti dalla Troika (Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea) ma non la permanenza di Atene nell'Euro, sembra un partito di centro!

Quello che ci si auspica ora è che i due partiti filo-europei riescano a mettere su una maggioranza, e quindi un Governo, tentando di tenere a bada gli scalpitanti colleghi estremisti. La partita, comunque, è davvero ostica.
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