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Legge elettorale, il sì dei partiti alle sollecitazioni del Colle

Politica
Legge elettorale, il sì dei partiti alle sollecitazioni del Colle
(Teleborsa) - Napolitano chiama, la politica risponde. E' questo il copione recitato più volte in quest'ultimo anno dal Parlamento, che sembra ancora bisognoso di essere guidato per mano per superare le divisioni ispirate da ideologie o convenienze di parte. L'ABC ha così rotto ogni indugio all'ennesimo monito arrivato da Giorgio Napolitano, che si conferma nel ruolo di regista di questa fase politica del Paese, a partire dalla scelta di nominare un Governo tecnico guidato da Mario Monti.

E' di ieri sera l'ultima sollecitazione arrivata dal Colle per riformare la legge elettorale. "E' una strada che si deve percorrere subito e non più rinviabile", ha detto il Capo dello Stato, chiedendo all'organo legislativo di formulare una o più proposte di legge elettorale.

In una lettera inviata ai Presidenti del Senato Renato Schifani e della Camera Gianfranco Fini, Napolitano chiede di essere celeri e di definire le proposte di riforma elettorale, ricordando che a gennaio i leader dei partiti della maggioranza avevano impostazioni convergenti al riguardo. Un modo come un altro per chiedere che non vengano fatti accordi sottobanco e che tutto sia deciso alla luce del sole.

Una delle questioni più spinose ed urgenti è quella di consentire agli elettori di scegliere i propri candidati, senza liste preconfezionate dal partito, ipotesi che sembra aver persuaso quasi tutti a livello teorico.

All'ultimatum di Napolitano, i Presidenti delle Camere hanno risposto senza por altro tempo in mezzo, con Schifani che si è impegnato a convocare subito la conferenza dei capigruppo e Fini che ha seguito il suo esempio, dando un segnale di apertura al collega.

Un sì unanime è arrivato anche dai partiti dell'ABC, con Bersani che si è detto "pronto a discutere anche domani mattina". Identico il parere di Alfano e della Lega di Maroni.
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