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Fiat in Tribunale per un mancato accordo con VEBA

Finanza
Fiat in Tribunale per un mancato accordo con VEBA
(Teleborsa) - Buone e cattive notizie giungono in nottata dall'America per Fiat.
Se, da una parte, il sindacato dell'auto canadese è riuscito a raggiungere un'intesa con Chrysler per il rinnovo del contratto, scongiurando lo sciopero, dall'altra il Lingotto ha incontrato un ostacolo sulla strada che lo porterà ad aumentare la propria quota nella casa d'auto statunitense.

La sua controllata Fiat North America ha avviato un giudizio di accertamento dinnanzi al Court of Chancery del Delaware per ottenere conferma del prezzo che dovrà essere pagato per la partecipazione pari a circa il 3,3% del capitale di Chrysler Group LLC che il VEBA (il fondo gestito dal sindacato statunitense UAW) dovrà cedere a Fiat in forza del contratto di opzione concluso tra le parti il 10 giugno 2009. Questo, perché non è stata raggiunto un accordo su tale prezzo. Il 3 luglio scorso, Fiat aveva annunciato di aver esercitato l'opzione di acquisto di una parte della quota detenuta da VEBA in Chrysler, come concordato tra le parti in forza del contratto di opzione. Mentre VEBA non ha contestato il diritto di Fiat di acquistare tale partecipazione, le parti non hanno raggiunto un accordo in merito al prezzo che dovrà essere pagato da Fiat per tale partecipazione in base al contratto di opzione. Di conseguenza, Fiat ha chiesto l'intervento del tribunale come previsto dall'accordo, spiega la società in una nota.

L'Amministratore Delegato di Fiat, Sergio Marchionne, si è detto comunque fiducioso di "di poter giungere ad una soluzione in tempi rapidi". "Il rapporto di collaborazione di Chrysler con UAW continua ad essere solido e non è in alcun modo influenzato dalla soluzione di tale questione. E' necessario l'intervento del tribunale per applicare una specifica formula di prezzo concordata nel 2009 e pertanto non correlata all'attuale valore di Chrysler", ha poi aggiunto il manager.

Con il perfezionamento dell'acquisto, Fiat deterrà una partecipazione del 61,8% in Chrysler.
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