(Teleborsa) - Il Primo ministro greco, George Papandreou rimane nell'occhio del ciclone. Dopo la notizia del referedum in Grecia sul piano di salvataggio, il Premier, ha incassato una serie di opinioni sfavorevoli. Papandreou deve fare i conti, non solo con la comunità europea che ieri attraverso l'asse franco tedesco ha posto un ultimatum ad Atene, ma anche con la rivolta di alcuni esponenti del partito socialista, di cui lui stesso fa parte e che si sono detti contrari alla sua decisione sul voto popolare.
Già stamane alcuni membri dell'esecutivo di Atene si erano detti contro il referendum greco. Il ministro delle finanze, Evangelos Venizelos ha dichiarato apertamente che l'adesione della Grecia all'euro non può dipendere dal referendum. Anche il ministro per lo sviluppo, Chryssohoidis ha detto che questo referendum non s'ha da fare.
E mentre è ancora in corso il consiglio dei ministri straordinario indetto dallo stesso Papandreou, già si levano le prime indiscrezioni raccolte da alcuni organi da stampa ellenici che insinuano che, domani, il Premier potrebbe perdere la maggioranza al Parlamento e se ciò dovesse accadere, anche il referendum non avrà lunga vita, ma sarà durato solo un un battito d'ali, giusto il tempo di mettere scompiglio sui mercati.
In tutto questo parapiglia il capo dello staff di Papandreou, Regina Vartzeli, dichiara sul sito internet di un giornale greco. "Il primo ministro non si è dimesso e non intende farlo". Di contraria opinione la BBC che annuncia che il primo ministro greco sarebbe pronto alle dimissioni.