(Teleborsa) - Saranno circa
200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della
meccanica, dell’
ICT, dell’
alimentare, del
tessile, della
chimica e del
legno-arredo. E gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in più di
1 caso su 3 sono di difficile reperimento, addirittura per gli
under 29 si farà fatica a selezionarne
1 su 2. L'offerta formativa è infatti carente soprattutto per le
competenze scientifiche e tecniche medio-alte.
E' quanto emerso dalla XXVI giornata di
Orientagiovani promossa da
Confindustria e Luiss con il sostegno di Umana e la partecipazione di
Unindustria. E' stato un momento di incontro tra impresa e studenti in cui è stato presentato il
fabbisogno delle competenze più richieste dalle imprese nel prossimo triennio. In tutta Italia, hanno preso parte all'iniziativa oltre
90 associazioni industriali con il coinvolgimento di circa
20mila studenti.
Secondo le previsioni, frutto di elaborazioni dell'Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria sulla base di dati Istat e Unioncamere, saranno creati nello specifico
67mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica. Di questi, circa un terzo saranno disponibili per professioni manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione (come ingegneri, progettisti e specialisti in scienze informatiche) e per professioni tecniche come ad esempio addetti alla gestione dei processi produttivi, specie quelli legati al digitale.
Nei settori della
chimica, della
farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in
gomma e plastica, si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa
16mila addetti. In questo settore, le professioni tecniche, scientifiche e di elevata specializzazione (come l`analista chimico, il ricercatore farmaceutico e il tecnico di laboratorio) rappresenteranno dalla metà ai due terzi delle figure professionali richieste, con una significativa domanda anche di dottori di ricerca.
La domanda di lavoro delle
imprese dell'ICT è stimata sui
40mila individui nel triennio 2020-2022. In particolare, in prospettiva le figure più richieste saranno il programmatore, il progettista/sviluppatore di software e app, il data-scientist il progettista di apparecchiature informatiche e loro periferiche e il progettista di impianti per le telecomunicazioni.
Sia i macro-settori della chimica che dell'ICT si caratterizzano per una forte
domanda di nuovi posti di lavoro che prescindono dal turn-over dei lavoratori che andranno in pensione. È il caso anche del settore
alimentare in cui gli ingressi complessivi entro il 2020 saranno circa
45mila, con una crescita di quasi +15mila rispetto allo scorso anno, con una forte
domanda di giovani under29.
Significativa inoltre la crescita del fabbisogno del
settore tessile, che si attesterà sulle
25mila persone, caratterizzata inoltre da punte di difficoltà di reperimento che superano l`80% per figure tecniche fondamentali come i modellisti.
Nel
legno-arredo invece, la domanda di lavoro consisterà di quasi
12mila nuovi ingressi con una forte domanda di designer e operai specializzati nella lavorazione del legno.