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Bankitalia, mercato immobiliare italiano un quinto del Pil

Bankitalia, mercato immobiliare italiano un quinto del Pil
(Teleborsa) - In Italia il comparto immobiliare (investimenti in costruzioni, spesa per affitti e servizi di intermediazione) rappresenta quasi un quinto del PIL. Le attività immobiliari costituiscono oltre il 60% della ricchezza delle famiglie. Il credito erogato al settore (mutui alle famiglie, prestiti alle imprese di costruzioni e dei servizi connessi con le attività immobiliari) è un terzo degli impieghi bancari totali. E' quanto si legge nel rapporto "L'andamento del mercato immobiliare italiano e i riflessi sul sistema finanziario" pubblicato dalla Banca d'Italia.
Il mercato immobiliare influenza l’attività economica attraverso molteplici canali. Variazioni del valore degli immobili si riflettono sull’accumulazione di capitale sia nel settore delle costruzioni, in quanto alterano la redditività degli investimenti, sia nel resto dell’economia, laddove si accompagnino a mutamenti nelle condizioni di accesso al credito. Le variazioni dei prezzi delle abitazioni influenzano inoltre i consumi delle famiglie proprietarie, soprattutto se percepite come permanenti. Peraltro, un peggioramento del ciclo immobiliare, data la riluttanza delle famiglie a cedere la proprietà delle case, viene riassorbito soprattutto attraverso un calo delle compravendite e degli investimenti in nuove costruzioni, piuttosto che dei corsi immobiliari.
Il sistema finanziario è anch’esso esposto all’evoluzione del mercato immobiliare. Il principale canale di trasmissione è la variazione del valore delle garanzie bancarie indotta dai corsi immobiliari, che influenza sia il costo e la disponibilità di credito, sia la qualità dell’attivo delle banche. Effetti rilevanti discendono inoltre dal legame tra i prezzi degli immobili e la capacità di onorare il servizio del debito da parte delle imprese, soprattutto quelle di costruzioni.
L'esperienza storica mostra come le fluttuazioni delle quotazioni immobiliari possano ripercuotersi pesantemente sulla solidità degli intermediari creditizi e su quella dell’intero sistema finanziario. Le più gravi crisi dell’ultimo ventennio, quali le crisi bancarie dei paesi del Nord Europa nei primi anni novanta, delle economie del Sud Est asiatico nel 1997 e del Giappone in varie fasi dello scorso decennio, sono state provocate o aggravate dagli effetti che le oscillazioni dei prezzi degli immobili hanno provocato sui bilanci bancari. Negli anni più recenti l’innovazione nel mercato dei mutui immobiliari e negli strumenti finanziari hanno accresciuto l’esposizione del sistema finanziario al ciclo immobiliare. La stessa crisi globale che ha preso avvio nell’agosto del 2007 ha alla sua radice la sopravvalutazione e la successiva perdita di valore degli immobili negli Stati Uniti e in altri paesi.
Questi sviluppi hanno dato nuovo impulso alla riflessione sugli obiettivi della politica monetaria, con particolare riferimento al ruolo dei prezzi delle case sia per la misurazione dell’inflazione, sia come indicatore di squilibri reali e finanziari. (Segue)
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