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I dati sul lavoro scatenano la guerra tra Obama e i Repubblicani

Economia, Politica
I dati sul lavoro scatenano la guerra tra Obama e i Repubblicani
(Teleborsa) - E' bagarre in USA dopo i buoni dati sul mercato del lavoro diffusi dal Labor Department.
L'inatteso calo del tasso di disoccupazione di settembre al 7,8% rispetto all'8,1% di agosto che, a detta di molti economisti, potrebbe fornire un grande aiuto a Barack Obama per la rielezione alla Casa Bianca, non è andato giù ai Repubblicani.

L'avversario di Obama alle elezioni, Mitt Romney, si è subito affrettato a dire che un tasso al 7,8% "non assomiglia a una vera ripresa", e che la percentuale dei senza lavoro si è abbassato anche perché molti americani hanno smesso di cercare un posto. L'ex Governatore del Massachusetts ha inoltre ribadito che Obama ha fallito sull'economia.
Ma questo è nulla in confronto a quanto affermato da Jack Welch: l'ex Chief Executive Officer della General Electric, nonché supporter di Romney e uno dei manager in pensione più stimati in America, ha scritto su Twitter che l'amministrazione Obama sta manipolando i dati sull'occupazione per trarne un vantaggio politico.

Il messaggio è immediatamente rimbalzato sui social network, scatenando ovviamente un putiferio. Alan Krueger, capo economista alla Casa Bianca, ha definito le parole di Welch "irresponsabili" mentre Hilda Solis, che lavora al Dipartimento che produce la statistica oggetto della discordia, ha parlato in una intervista alla CNBC di commenti "veramente ridicoli".

Ad ogni modo, il 7,8% di oggi è il tasso più basso da gennaio del 2009 e, in generale, di tutta l'amministrazione Obama. Secondo gli scettici, qualsiasi lettura si darà del mercato del lavoro a ottobre (l'ultima prima delle elezioni), con i dati odierni l'elettorato si è fatto un'opinione positiva della capacità di Obama di risollevare l'economia.

E Obama, cosa ha risposto? Che La notizia di oggi non è una scusa per procedere a strumentalizzazioni politiche, si legge su Twitter.
Poco prima, aveva manifestato la propria gioia per i posti di lavoro creati a settembre. Una gioia resa amara da Romney e sostenitori, purtroppo per The President.
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