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Italia paradiso del pubblico impiego? Assolutamente no

Economia, Welfare
Italia paradiso del pubblico impiego? Assolutamente no
(Teleborsa) - L'Italia non è affatto il paradiso dei dipendenti pubblici, come spesso si sostiene quando si parla di costi dello Stato e tagli alla spesa. Il Bel Paese è infatti l'unico in Europa dove gli impiegati della Pubblica Amministrazione sono costantemente calati negli ultimi anni.

A rivelarlo è una ricerca dell'Eurispes e della UIL-PA dal titolo "Dalla spending review al ritorno del Principe", nella quale si evidenzia che dal 2001 ad oggi i dipendenti pubblici sono calati di 158 mila unità, pari al -4,7%. Intanto, nel resto d'Europa crescevano, soprattutto in Irlanda e in Spagna, dove si è registrato un aumento rispettivamente del 36,1% e del 29,6%; altri Paesi, come Belgio e Regno Unito, mostrano incrementi vicini al 10% mentre un altro gruppo di Nazioni, quali Francia, Germania e Paesi Bassi, mostra un trend crescente ma contenuto.

E non si dica nemmeno che in Italia c'è sovrabbondanza di dipendenti pubblici, visto che se ne contano 58 ogni mille abitanti, contro i 54 della Germania e i 135 della Svezia.

Basta anche al luogo comune secondo il quale la spesa per il pubblico impiego grava sul PIL del Bel Paese, visto che il rapporto spesa pubblica/PIL (11,1%) è perfettamente in linea con la media europea, e molto lontana dalla Danimarca, che ha il primato con il 19,2%.

La regione con il numero di addetti pubblici più alto è la Lombardia. Seguono Lazio e Campania.

Donne e giovani sono quelli che più hanno pagato gli anni di tagli lineari. Persiste inoltre un certo 'sessismo' per quanto riguarda i ruoli di potere, ancora preclusi alle lavoratrici nonostante la politica delle quote rosa.
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