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Bankia finisce nel mirino dei magistrati iberici

Economia
Bankia finisce nel mirino dei magistrati iberici
(Teleborsa) - Come se non avesse già tanti guai, arrivano nuove tegole su Bankia.

Secondo rumors di stampa, un pool anti-corruzione iberico avrebbe aperto un'inchiesta sul travagliato Istituto di credito spagnolo per possibili reati nella sua costituzione.

Quello che non 'quadrerebbe' alla Magistratura è il fatto che poco prima di dichiararsi sull'orlo della bancarotta e arrivare col passare dei mesi chiedere 19 miliardi di euro di aiuti di Stato, Bankia aveva messo nero su bianco un utile di 309 milioni di euro.

In particolare, gli inquirenti si starebbero concentrando su due momenti ben precisi: quello della fusione tra Cajamadrid, Bancaja, Caja Insular de Canarias, Caja Laietana, Caja Ávila, Caja Segovia e Caja Rioja che ha poi dato vita alla seconda banca per asset in Spagna, e quello dello sbarco in Borsa avvenuto un anno fa.

L'anti-corruzione, spiegano vari quotidiani iberici, vuole conoscere inoltre lo stato reale delle casse di risparmio al momento della fusione, e capire sei i vari manager hanno nascosto o meno alcune magagne.

Intanto, sarebbe stata contattata anche la Comision Nacional de Mercado del Valores (CNMV) per passare al vaglio tutti i documenti dell'Ipo.

Secondo fonti, gli inquirenti si sarebbero mossi soprattutto in scia alle numerose denunce individuali pervenute loro. Il crollo di Bankia ha infatti mandato in fumo gli investimenti dei piccoli azionisti.
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