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Rottamazione scontrini: l'idea di Renzi piace al commercio e alle PMI

Economia
Rottamazione scontrini: l'idea di Renzi piace al commercio e alle PMI
(Teleborsa) - "Ben venga l'abolizione dello scontrino fiscale a condizione che si riducano gli oneri per le imprese e si favorisca un progressivo abbandono dei controlli massivi sul territorio che, peraltro, si sono dimostrati inefficaci nel contrasto all'evasione fiscale".
E' questo il commento di Confcommercio dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha annunciato l'l'addio agli scontrini uno strumento che ha rivelato tutti i sui limiti e che potrebbe venire invece sostituito da una completa tracciabilità dei pagamenti e far così emergere il nero , che in Italia ha un peso maggiore che altrove.

Soddisfazione dopo le parole di Renzi è stata mostrata anche dall'Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre(CGIA) che per bocca del suo segreterio Giuseppe Bortolussi ha dichiarato che l'annuncio, fatto nei giorni scorsi dal nuovo direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi e ribadito oggi dal premier mette in evidenza come "scontrini e ricevute fiscali non servano per combattere l'evasione fiscale".

Secondo la CGIA, la mossa trova la sua "giustificazione" anche dalla lettura dei risultati emersi dall'attività di contrasto all'evasione effettuata dagli uomini del Fisco.

Negli ultimi 3 anni, ad esempio, oltre il 70% dei controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza sulla emissione di scontrini e ricevute fiscali ha dato esito negativo. Vale a dire che baristi, fruttivendoli, idraulici, carrozzieri, falegnami, commercianti, etc.Ccontrariamente a quanto sostenuto dalle campagne denigratorie a cui sono periodicamente sottoposti, solo il 30% circa di queste categorie è incorso nelle sanzioni comminate dalle Fiamme Gialle".

Bortolussi fa notare che "il fatto che 7 su 10 siano regolari conferma la tesi che la stragrande maggioranza dei soggetti conosciuti al Fisco rispetta le disposizioni previste dalla legge. Con l'l'addio agli scontrini , l'amministrazione finanziaria, secondo Bortolussi, si concentrerà soprattutto verso quei soggetti che sono completamente sconosciuti al Fisco e sulle grandi aziende che da anni hanno trasferito la sede nei Paesi a fiscalità privilegiata. Soggetti, questi ultimi, spiega Bartolussi, a cui è riconducibile la gran parte dei 91 miliardi di euro di evasione presente nel nostro Paese.
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