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Droni, Politecnico di Milano: "Nel 2020 mercato perde 73 milioni di euro (-38%)"

A causa dell'emergenza sanitaria il 21% delle imprese ha dovuto chiudere ma per l'80% ci sarà una forte ripresa nei prossimi 3 anni

Economia, Scienza e tecnologia
Droni, Politecnico di Milano: "Nel 2020 mercato perde 73 milioni di euro (-38%)"
(Teleborsa) - Frena il settore dei droni, fortemente colpito dall'emergenza Covid-19. Dopo una crescita che nel 2019 ha registrato un +17% rispetto all'anno precedente, il mercato professionale dei droni (B2b e B2g) perde quota, passando da un valore di 117 milioni di euro a un totale di 73 milioni di euro, con un calo del 38%. È quanto emerge della ricerca realizzata dall'Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno online "Droni: fare sistema per un maggiore sviluppo".

Quasi la metà delle imprese del settore intervistate dall'Osservatorio Droni ha potuto svolgere solo una piccola parte delle attività quotidiane (48%) e una su cinque è stata costretta a chiudere (21%). I progetti di applicazione industriale di droni censiti da fonti secondarie, 199 nel 2020, sono diminuiti del 20% rispetto all'anno precedente, addirittura del 50% nel caso delle sperimentazioni e dei progetti operativi, mentre sono aumentati gli annunci e gli utilizzi una tantum.

Ma il settore, con solo 66 imprese che si trovano in una condizione di completa inattività sulle 700 della filiera professionale dei droni, – evidenzia il rapporto – nel complesso ha retto e guarda al futuro con ottimismo. L'80% delle imprese dell'offerta confida in una robusta crescita del mercato nei prossimi tre anni e il 50% inizia a percepirlo come un mercato di massa. Una spinta – sottolinea l'Osservatorio – arriverà dall'evoluzione normativa, con il nuovo Regolamento Europeo Droni, in vigore dal 31 dicembre 2020, accolto favorevolmente dal 60% delle imprese per il suo impatto positivo dal punto di vista commerciale e industriale, che ha trasferito buona parte della normativa sotto il presidio della European Union Aviation Safety Agency (EASA), armonizzando i regolamenti sull'intero territorio dell'Unione Europea, facendo decadere le regolamentazioni nazionali e abolendo la distinzione tra utilizzo ricreativo e professionale dei droni. E un ulteriore impulso verrà dato dall'ingresso di nuovi attori nel settore, che è continuato anche nel 2020.

Sono 334 le startup attive a livello internazionale nel mercato professionale dei droni, nate fra il 2015 e il 2020, che hanno raccolto complessivamente un miliardo di dollari di finanziamenti. Le startup che si occupano di innovazione di prodotto sono le più numerose (64%) e attirano in media 3,8 milioni di dollari di investimenti. Le più finanziate sono quelle che integrano prodotti e servizi nella propria offerta, con quasi 5 milioni di dollari in media, e rappresentano il 14% del totale. Le realtà che si concentrano solo sui servizi sono il 22% e raccolgono mediamente 1,9 milioni di dollari. Il 91% delle nuove imprese innovative opera nei settori Infrastrutture, Utility e Pubblica Amministrazione, mentre i principali ambiti applicativi sono ispezioni e sopralluoghi di edifici, infrastrutture o impianti energetici (136 startup, il 40%), trasporti (52) e sicurezza e sorveglianza (46).

Se la crisi sanitaria ha avuto un impatto negativo sul mercato dei droni, ha anche messo in luce le potenzialità di questa tecnologia per il monitoraggio della popolazione, la consegna di materiale medico, la comunicazione delle linee guida sul distanziamento sociale, la sanificazione di edifici e strade, con oltre 60 progetti internazionali censiti nati con queste finalità in risposta all'emergenza, di cui il 70% attivati da pubbliche amministrazioni. Solo una minoranza di Comuni italiani, tuttavia, li sta utilizzando: il 29%, anche se solo il 28% esclude la possibilità di utilizzarli nei prossimi 3 anni. La maggior parte dei progetti dei comuni che stanno già utilizzando i droni riguarda la mappatura e il monitoraggio aereo (70%), le ispezioni (62%), la sicurezza e la sorveglianza (53%), la ricerca e soccorso (46%). I principali benefici percepiti dalle amministrazioni sono l'aumento della quantità (66%) e dell'accuratezza (37%) dei dati raccolti, la riduzione dei tempi di svolgimento delle attività (41%) e l'aumento della sicurezza pubblica (37%).

"Il 2020 è stato un anno difficile per un mercato ancora emergente, composto prevalentemente da startup e piccole imprese e già messo alla prova dalle variazioni normative e dalla mancanza di una piena consapevolezza dei vantaggi di questa tecnologia – afferma Marco Lovera, responsabile scientifico dell'Osservatorio Droni –. Il settore, però, non ha subito danni irreversibili e le prospettive future sembrano molto positive. L'evoluzione che ci aspettiamo nei prossimi anni passerà attraverso la concentrazione del mercato, l'ingresso di imprese da settori attigui e l'apertura ai mercati internazionali. Per farsi trovare preparate le imprese dovranno stringere collaborazioni con altre organizzazioni (imprese e/o enti pubblici) e fare sistema attorno a innovazioni tecnologiche e applicative".

"L'emergenza Covid-19 ha portato molti enti regolatori a derogare alle normative vigenti snellendo gli iter autorizzativi e concedendo deleghe agli attori locali per far fronte velocemente alle esigenze dei propri territori – afferma Paola Olivares, direttrice dell'Osservatorio Droni –. Lo sviluppo normativo dei prossimi anni indubbiamente beneficerà di queste sperimentazioni. Per poter dare ulteriore impulso alle applicazioni sarà necessario riconciliare la discontinuità creata dall'apertura ad attività locali e creare ecosistemi capaci di mettere in campo tutte le competenze necessarie per spingere il settore verso una maggiore crescita".

"Il crollo di sperimentazioni e progetti operativi è l'effetto della situazione di emergenza – afferma Cristina Rossi Lamastra, responsabile scientifico dell'Osservatorio Droni –. Da un lato le restrizioni e le chiusure imposte hanno impedito alle imprese di far partire nuovi progetti, dall'altro l'uso dei droni per garantire il rispetto delle norme di distanziamento sociale ha favorito utilizzi spot, il cui successo ha poi trainato l'aumento degli annunci. Fra le applicazioni emergenti, la cosiddetta Urban Air Delivery, che comprende la last-mile delivery di piccoli pacchi a singoli clienti, la consegna di materiale sanitario urgente e i trasporti di carichi pesanti, sta attraversando un forte hype e sta attirando l’interesse di imprese e autorità regolatorie di moltissimi Paesi".

Nel 2020 si è confermata la centralità della piattaforma D-Flight come unico strumento di registrazione, cartografia e rilascio delle dichiarazioni. Sono quasi 24mila i droni registrati sul portale lo scorso anno, di cui l'82% ricreativi e il 18% professionali. La maggior parte sono di piccola dimensione, con l'85% che non supera 1 kg di peso, il 13% sotto i 5 kg e solo il 2% con un peso superiore.
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