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Trump e i suoi primi 100 giorni: esaltazione e attacco ad avversari

"Ho mantenuto le promesse": 29 leggi firmate, 600mila posti di lavoro, i record del mercato azionario

Politica
Trump e i suoi primi 100 giorni: esaltazione e attacco ad avversari
(Teleborsa) - Cento giorni, i primi, di presidenza degli Stati Uniti. Come fosse un compleanno da festeggiare con i fiocchi, anzi, di più. Donald Trump si mostra felice, raggiante. Dopo l'annuncio solo di poche ore fa del "più grande taglio di tasse della storia degli Stati Uniti", il Presidente Usa a Washington esalta i risultanti raggiunti, ricorda numeri, situazioni. Ma soprattutto attacca gli avversari del partito democratico e i giornalisti.

E' un Donald Trump trionfante quello che si presenta alla platea che lo applaude quando parla di immigrazione e gli grida forte e chiaro: "Costruisci il muro". Pronta, e scontata, la risposta del Tycoon: "Lo avrete il muro, andate pure a riposare tranquilli". Poi parla di droga e criminali. "Loro - dice riferendosi chiaramente al partito di Obama e della Clinton - non hanno una leadership al Congresso. Per tre anni Barak ha lavorato senza risultato alla liberazione di una donna americana imprigionata in Egitto. Io ho incontrato Al-Sisi e l'ho riportata a casa". E sull'Obamacare: "Sta morendo, cancelleremo quel disastro".

Il discorso di "The Donald" è l'esaltazione della propria determinazione, la voglia e la sicurezza di riuscire in ogni cosa ad arrivare fino in fondo. "Non ci fermeremo finché l'Isis non sarà distrutto e i terroristi islamici radicali li terremo ben lontani dal nostro Paese", dice parlando della lotta al califfato. Poi, sul tema dell'immigrazione, suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, afferma che "il mondo ha ricevuto il messaggio" e che ora "le esigenze dei cittadini americani sono al primo posto: entrerà nel Paese solo chi lo ama".

L'elenco dei risultati rivendicati è nutrito, con le 29 leggi firmate, "un record dai tempi di Truman", i 600mila posti di lavoro, i record del mercato azionario. "Ho mantenuto le promesse", esclama pieno d'orgoglio. E' poi la volta di ciò che ancora intende fare, dalla contestazione dell'accordo sul clima: "Presto sull'accordo di Parigi sul clima negoziato da Barack Obama prenderò una grande decisione, non possiamo accettarlo così com'è", di fatto annunciando l'eventuale ritiro degli Usa dall'intesa siglata in seno alle Nazioni Unite.

A proposito della Corea del Nord, poi, Trump sottolinea l'importanza del,la Cina: "Ci sta aiutando, è una grande cosa. E Xi è un brav'uomo", dice, approfittando dell'occasione per polemizzare stampa e analisti politici che contestatori dell suo operato, definendo ancora una volta i media "fabbrica di fake news", ovvero di notizie false.
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