(Teleborsa) -
Eni ha chiuso il
4° trimestre con un
risultato netto negativo di 1,89 miliardi, mentre
l'esercizio evidenzia un utile netto di 0,15 miliard
i.
L'utile netto adjusted è pari a
0,55 miliardi nel trimestre, che porta
l'utile netto adjusted del 2019 a 2,88 miliardi nell'anno. Confermato per l'anno 2019 un
dividendo di 0,86 euro per azione di cui 0,43 euro già pagati in acconto.
Eni presenta oggi anche il
Piano 2020-2023 e conferma
per il 2020 una politica di remunerazione invariata per gli azionisti con un
dividendo stimato a 0,89 euro (+3,5%). Annunciato anche
l'acquisto di azioni proprie (buyback) per 400 milioni di euro.
Utile operativo adjusted pari a
1,80 miliardi nel trimestre e
8,6 miliardi nell'esercizio. Escludendo per omogeneità il risultato di Eni Norge del 2018 e al netto dell’effetto scenario/tassi di attualizzazione e dello IFRS 16, il risultato aumenta del 9% nel trimestre (+5% nell’anno).
Generazione di cassa operativa a 3,73 miliardi nel quarto trimestre (-14%) e 12,39 miliardi nell’anno (-9%) su cui ha inciso il pagamento straordinario legato alla definizione di un arbitrato (circa 330 milioni).
Il Gruppo ha effettuato
investimenti netti per 7,73 miliardi nell’esercizio al netto dell’acquisizione del 20% di ADNOC Refining e di riserve per l’ammontare complessivo di 3,3 miliardi euro.
Escludendo l’applicazione dell’IFRS 16, il
debito netto si determina in
11,5 miliardi, in aumento del 38% rispetto al 31 dicembre 2018 in relazione principalmente all
’acquisizione del 20% di ADNOC Refining (2,9 miliardi). Includendo gli effetti dello IFRS 16 è pari a 17,13 miliardi, di cui circa 2 miliardi relativi alla lease liability di competenza dei joint operator upstream.
"Eni oggi è un’azienda in netta crescita e molto solida dal punto di vista finanziario", ha affermato
l'Ad di Eni Claudio Descalzi, aggiungendo "nel 2019 abbiamo conseguito risultati eccellenti, nonostante lo scenario decisamente negativo, caratterizzato da discontinuità geopolitiche e da uno scenario prezzi certamente meno favorevole rispetto al 2018". Il numero uno ha poi messo l'accento sulla produzione record di 1,87 milioni di barili e sulle strategie che hanno portato ad un completo rimpiazzo delle riserve ed alla diversificazione geografica.
Il settore
Esploration & Production ha raggiunto una
produzione record di idrocarburi ad una media annua di
1,87 milioni boe/giorno (1,92 milioni Boe/giorno nel trimestre). Le
riserve certe a fine anno erano di
7,3 miliardi boe, con un life index di 10,6 anni; il tasso di r
impiazzo delle riserve è pari al 117% ed il tasso di rimpiazzo organico al 92% (100% escluso l’effetto prezzo) ovvero 98% in media triennale. L'Utile operativo adjusted è pari a 2,1 miliardi nel trimestre 2019 (-30% rispetto al trimestre 2018).
Nel
Gas & Power, il business retail ha raggiunto
9,42 milioni punti di consegna a fine 2019, +230 mila unità rispetto al 2018 grazie alla crescita nel business power e all’estero. Nel
GNL sono stati firmati accordi di approvvigionamento di lungo termine con la
Nigeria LNG relativi a
2,6 milioni di tonnellate/anno di GNL dal 2021. La divisione chiude il trimestre con un utile operativo adjusted di 143 milioni, più che triplicato rispetto al quarto trimestre 2018.
La divisione
Refining & Marketing e Chimica chiude il trimestre con una perdita operativa di 62 milioni nel trimestre (utile operativo di 220 milioni nell'anno) a causa della debolezza dello scenario di raffinazione, attenuato dalla solida performance del marketing.