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Là dove finisce il rialzo... iniziano i cassettisti



Ho usato quest'espressione colorita nel corso di una trasmissione televisiva dove si parlava di analisi tecnica e prospettive dei mercati finanziari, eravamo per la precisione all'inizio del 2000. Non ci era dato di sapere, allora, cosa sarebbe accaduto, ma con il senno di poi è successo tutto e di più. Attacchi terroristici, Torri Gemelle che cadono e Bush che insegue i supposti colpevoli; e poi ancora, economia alla sbando e quasi fallimento del modello capitalistico retto sui consumi e sulla leva che inghiotte tradizioni bancarie vecchie un secolo.
Quindi è veramente successo di tutto e di più, senza contare che due anni prima il sistema economico globale era stato sfiorato da due meteoriti il cui impatto sarebbe stato devastante, mi riferisco alla crisi Asiatica e Russa.
La ciliegina sulla torta è stata l'avvento dell'Euro ed il prezzo del petrolio che dai $10 del 1999 si porta ai quasi $150 del 2008.
Un ciclone insomma, nel cui occhio tranquillo, gli investitori guardandosi in faccia attoniti avrebbero capito solo cammin facendo come sarebbe finito il discorso. Si diceva e si continua a dire "i mercati prima o poi risaliranno...", "dopotutto l'investimento azionario nel lungo periodo è sempre vincente"; vero, ma è pura teoria, anzi se possiamo usare un ossimoro è "CONCRETA TEORIA".
Jeremy Siegel nel suo libro - Rendimenti finanziari e strategie di investimento sul lungo periodo - evidenzia bene con dovizia di numeri come gli extrarendimenti ottenuti dall'investimento azionario, assumendo livelli di rischio più elevati, siano possibili solo perché il mercato azionario ha una sua ciclità e ad ogni fine ciclo, per l'appunto, il mercato azionario viene abbandonato dagli investitori rivelando dei CRACK. Cioè delle vere e proprie rotture di un BANCOMAT che fino a qualche tempo prima aveva divertito e premiato i partecipanti. Un mercato che prima tutti volevano e poi, d'improvviso, nessuno vuole più e chi ce l'ha in mano cerca di disfarsene. Sarebbe interessante ragionare sulla finanza comportamentale, ma non è questa la sede.

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