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Le suggestioni della fantascienza


Negli anni '90 del secolo scorso Greenspan aveva illuso il mondo, trasmettendo l'idea che i cicli economici si potessero controllare con la sapienza del "tacco e punta" e farli filar via con un filo di gas. L'apertura del WTO alla Cina aveva poi dato la percezione, al mondo economico, che si potessero galoppare le vaste pianure cinesi fino agli altopiani tibetani e far navigare nell'oro le aziende che si apprestavano a solcare il mare economico del dragone.

Il contesto che si andava delineando era poi rafforzato da proiezioni fantascientifiche di un mondo immaginario che venivano avanzate dai responsabili di grandi società di marketing o da esperti di socioeconomia, a sostegno dell'l'ipotesi che in un futuro, prossimo venturo, avremmo potuto vivere tutti come gli aristocratici dell'Ottocento e che la cultura del tempo libero avrebbe gradualmente sostituito il "peso" del lavoro.
Insomma, con l'avvento dell'elettronica e della telematica e, con un contestuale allargamento della base dei consumatori, era ormai maturo in Occidente il tempo di ridurre la settimana lavorativa e dar più spazio alla ricreazione dello spirito.

Confrontando queste rosee previsioni con l'amarissima realtà dei nostri giorni, viene da chiedersi cosa sia successo; cosa ha deviato quello che sembrava il naturale corso delle cose? Doveva essere una nuova età dell'oro, con prezzi sempre più bassi e potere d'acquisto in costante ascesa; dobbiamo invece convivere con disoccupazione, rischi inflattivi e lavoro precario e malpagato. Ma perché? Non è forse vero che fino all'avvento della rivoluzione industriale gli operai nella fabbriche lavoravano anche 16 ore al giorno? O che i contadini lavoravano i campi a mani nude per l'intera giornata ricorrendo all'aiuto dei bambini sotto i nove anni?

Non è utopia, allora, avanzare l'ipotesi che la migliorata condizione dei lavoratori, delle ferie pagate, della pensione e della mirabolante sequenza di conquiste sociali, furono rese possibili, oltreché dal crescere della coscienza civile, anche dalle innovazioni tecnologiche al limite della fantascienza e che ciò ha contribuito in maniera determinante alle illusioni sulle quali è stato sollevato il coperchio. Illusioni di poter vivere nell'eterno benessere, sostenibile e autoalimentato dai bisogni, con la fatica delegata ai robot... solo che al posto dei robot sono arrivati i cinesi e le sorti dell'occidente economico sono irrimediabilmente cambiate e spinte oltre la linea del non ritorno, con una rimappatura dell'economia mondiale favorevole al sud del mondo.

Che siamo troppi sulla faccia della terra l'ha detto anche il Fondo Monetario Internazionale, che in un suo studio ha comunicato come un aumento dell'età media di 3 anni, nei prossimi cinquant'anni, grazie ad una vita meno faticosa e più tutelata, comporterà un aumento dei costi oltre il 50% su quelli attuali. E allora, visto che siamo in troppi, che ne direste di una bella e sana guerra, con tutti contro tutti, in stile Armageddon? Virtuale, ovviamente, in pieno regime fantascientifico, sperando che questa volta la fantascienza, come è dai tempi di Giulio Verne, non anticipi il futuro.
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