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Uno scandalo scuote le fondamenta dell'FMI

Commento, Economia
Uno scandalo scuote le fondamenta dell'FMI
(Teleborsa) - Aggressione sessuale, tentato stupro e sequestro di persona. Tre capi d'accusa che, per la legge dello stato di New York, valgono vent'anni di reclusione. Ma quel che sta scuotendo il mondo politico-finanziario è che l'imputato è niente di meno che Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale, nonché candidato alle presidenziali francesi.

Secondo le accuse, giunte da una cameriera del lussuosissimo hotel newyorkese in cui alloggiava, Strauss-Kahn sarebbe uscito dalla doccia nudo e saltato addosso alla donna, entrata nella suite per fare pulizie. La cameriera avrebbe tentato di liberarsi ma lui, chiusa la porta a chiave (e qui scatta il sequestro di persona), avrebbe costretto la donna al sesso orale che, nello Stato di NY non è solo stupro ma "atto sessuale criminale".

Detto ciò, si attendono ora gli sviluppi di una situazione delicatissima, che potrebbe minare per sempre la reputazione di un uomo da sempre stimato per la sua profonda intelligenza, lanciato nel mondo della politica socialista francese da Francois Mitterrand, in corsa per le primarie del Partito Socialista francese e in odore (almeno prima dei fatti di cui sopra) di Eliseo.

Per non parlare dello stravolgimento in corso negli ambienti dell'FMI...

Oggi pomeriggio, presumibilmente alle 17:00 ora italiana, Strauss-Khan comparirà presso il Tribunale di Manhattan.

Nel frattempo l'imputato, riconosciuto dalla vittima, si è sottoposto all'esame del DNA.

Il confronto sarà duro: DSK, un acronimo entrato in uso in queste ultime ore in scia all'ampiezza mediatica data al caso, avrà dalla sua parte il legale che all'epoca difese Michael Jackson dalle accuse di pedofilia. Ma potrà contare anche sull'appoggio di sua moglie, notissima giornalista televisiva francese che, pur conoscendo le inclinazioni dongiovannesche del consorte, non esita a dichiararne l'innocenza.

Intanto il direttore del Fondo continua a ripetere "Not guilty", "non colpevole".

Cosa ne sarà, poi, del futuro politico di un uomo che, fino a due giorni fa, sembrava lanciato verso una carriera folgorante, non è dato saperlo.

Intanto c'è chi grida al complotto, sostenendo che si è trattato di un vergognoso modo per incastrare un personaggio "scomodo". Almeno per qualcuno.
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