(Teleborsa) - La stangata di Standard and Poor's sul debito italiano è arrivata in nottata. come un tuono che irrompe nell'aria e fa tremare tutto quello che c'è intorno.
Dopo il rinvio di Moody's che si è presa tempo fino a fine ottobre per valutare se la manovra del Bel Paese produrrà i suoi effetti, S&P non ha lasciato il tempo di pensare e ha deciso, invece, che il debito tricolore valesse un notch di meno portandolo da "A+" ad "A" e confermando un outlook negativo che potrebbe presto tradursi in un nuovo taglio per la nostra Penisola.
Per dare una spiegazione a quella che forse a molti è potuta sembrare una mossa avventata, oggi, la stessa agenzia di rating ha deciso di fare una conferenza stampa a Londra.
La Manovra dell'Italia, per Standard and Poor's si basa sopratutto sulle entrate, il che non è una cosa da sottovalutare per un Paese un cui ci sono già tasse alte. Per l'agenzia, sarebbe necessaria un'azione politica pronta a raccogliere le sfide dell'economia. Per Standard and Poor's, la situazione dell'Italia è simile a quella spagnola ma il Governo della Spagna ha reagito con più prontezza. Dopo le critiche che si basano sulle incertezze mostrate a livello politico, Standard and Poor's ribadisce comunque che il rating sul debito dell'Italia rimane comunque un rating forte.
"Questo downgrade non significa che S&P creda che l'Italia non sia in grado di mettere in atto gli sforzi per ridurre il debito, ma detto ciò, comunque, rimangono le preoccupazioni rispetto al fatto che il Governo riesca ad implementare le riforme necessarie per riportare il debito ad un livello corretto...e questo fa sì che le prospettive siano negative...Se il debito dovesse aumentare potremmo abbassare ancora il rating." ha sottolineato Moritz Kraemer, Managing Director per il debito sovrano di Standard and Poor's.
Nel complesso, l'economia italiana è abbastanza equilibrata, anche se gli squilibri sulla bilancia commerciale dovrebbero diminuire. "Se governo attuerà le riforme necessarie potremmo alzare di nuovo il rating."