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"Bandiere blu" a pagamento

Ambiente
"Bandiere blu" a pagamento
(Teleborsa) - Cresce il numero di comuni 'marini' virtuosi in Italia, ovvero di quegli enti che si adoperano per preservare la purezze dei mari che lambiscono le loro coste e che adottano una serie di criteri eco-friendly.

Nel 2012 sono infatti 131 realtà (5 in più rispetto all'anno scorso) a vantare il prestigioso vessillo della Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale istituito nel 1987 con il supporto e la partecipazione dell'ONU, assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.

I comuni premiati sono rappresentativi di 246 spiagge, e dunque 13 in più rispetto alla passata edizione.

La Liguria si conferma al top con 18 località, ma si difendono molto bene anche Marche, Abruzzo e Toscana. Restano indietro le grandi isole, cioè Sardegna e Sicilia.

Ed è qui che potrebbe saltare la mosca al naso. Com'è possibile che la Sardegna, che attira turisti da tutto il mondo - nonché sceicchi e nababbi vari - abbia meno riconoscimenti di altre regioni che, tra l'altro, hanno svariati chilometri di coste in meno? Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che le Bandiere Blu siano a pagamento, e che se ne avvantaggino quei comuni che non possono contare su mari limpidissimi.

Il fatto è che per ottenere questo riconoscimento non basta avere acque cristalline e paesaggi mozzafiato.

Chi le assegna tiene in conto numerosi fattori, che vanno ben oltre la semplice pulizia delle spiagge, quali per esempio la fornitura di informazioni relative agli ecosistemi costieri, ma anche la proposta di un minimo di 5 attività di educazione ambientale. E poi, ancora, nessuna discarica urbana o industriale deve essere presente in prossimità della spiaggia, le cui costruzioni e attrezzature devono essere tenuti in buono stato di conservazione. Ogni spiaggia deve avere una fonte di acqua potabile, e così via. L'elenco è lungo, anche per quanto riguarda gli approdi turistici.

Del resto l'obiettivo principale di questo programma, spiega Bandiera Blu, "è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale".
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