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Torna lo spettro del default in Argentina

Economia
Torna lo spettro del default in Argentina
(Teleborsa) - L'Argentina dovrà ripagare per intero quei creditori che si sono rifiutati di ristrutturare il debito del Paese nel 2005 e nel 2010, quando si svolsero due operazioni di swap sulla maggior parte dei 100 miliardi di dollari di bond argentini andati in default nel 2002.

In quelle due occasioni, il Paese ristrutturò il 93% del proprio debito, offrendo agli investitori circa 33 cent per ogni dollaro. Non tutti, però, accettarono di procedere con l'operazione, pretendendo il pagamento in toto.

Ebbene, dopo dieci anni di contenzioso, il giudice distrettuale USA Thomas Griesa ha rigettato la richiesta di Buenos Aires di mantenere la precedente ordinanza che le permetteva di non pagare gli investitori che non avevano partecipato agli swap. Il giudice ha ordinato all'Argentina di versare i primi pagamenti ai detentori di bond cosiddetti 'holdout' (quelli che rifiutarono le condizioni della ristrutturazione) su un conto vincolato entro il prossimo 15 dicembre, giorno in cui il Paese dovrà pagare 3 miliardi di dollari di interessi ai bondholder che parteciparono allo swap.

Se Buenos Aires dovesse non piegarsi, i Tribunali USA potrebbero addirittura decidere di inibire i pagamenti ai creditori che avevano accettato i termini della ristrutturazione. E questo potrebbe far scattare il default tecnico sui circa 24 miliardi di dollari di bond emessi in occasione delle trattative del 2005 e del 2010.

L'Argentina potrebbe dunque essere dichiarata ancora una volta insolvente, e andare nuovamente in default a distanza di pochi anni dall'ultimo crollo.

Secondo l'opinione comune, questa potrebbe essere solo una guerra di nervi e alla fine dell'iter giudiziario tutto potrebbe essere risolto diplomaticamente.

Tuttavia, come noto, il Governo De Kirchener ultimamente non sta godendo di grande simpatia a livello internazionale a causa di una serie di decisioni impopolari agli occhi degli altri Stati. Basti ricordare la privatizzazione della Ypf, che ha mandato su tutte le furie la Spagna.
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