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Napolitano sigla il decreto salva-Ilva ma non si placano le polemiche

Ambiente, Politica
Napolitano sigla il decreto salva-Ilva ma non si placano le polemiche
(Teleborsa) - Il decreto salva-Ilva, approvato dal CDM venerdì sera, è arrivato sul tavolo di Giorgio Napolitano ieri che lo siglato ed emanato. Il provvedimento dal titolo "disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale" è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di oggi. Il decreto, già in rete, si compone di cinque articoli ed è già entrato in vigore. Lo stabilimento siderurgico continuerà a produrre con l'obbligo di rispettare alcuni 'dictat ' tra i quali la conformità all'Autorizzazione integrata ambientale (AIA), che da venerdì, per decisione del CdM, ha assunto lo 'status' di legge.

Il decreto prevede, inoltre che il ministro dell'Ambiente possa "autorizzare, in sede di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell'attività produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi" dando così una scadenza che rappresenta un cambiamento rispetto al decreto del Governo in cui non c'erano indicazioni temporali.

Il decreto salva-Ilva come è stata ribattezzata la neonata legge è stato approvato in un mare di polemiche e dissidi e non sarà certo lo status di legge a placare i veleni che le gravitano intorno.

Il malcontento rimane in agguato con la Procura di Taranto che ancora non ha preso una decisione su cosa fare. "E' opportuno non pronunciarsi su una questione così complicata", ha dichiarato il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, visto che le strade che può intraprendere la magistratura possono essere diverse. La procura, infatti starebbe esaminando due ipotesi: la prima un ricorso alla Consulta che si dovrebbe pronunciare sulla legittimità costituzionale del decreto legge. La seconda eventualità rimane sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato tra Magistratura e Esecutivo.

Che i magistrati non fossero d'accordo con le decisioni del Governo non è cosa nuova dopo le esternazioni della settimana scorsa di un illustre ex magistrato, Antonio di Pietro. Il leader dell'IDV ha preso una posizione netta a supporto dei magistrati e degli operai dello stabilimento di Taranto."Il Governo ha varato un decreto che i media già chiamano salva-Ilva. Dovrebbe invece salvare Taranto e i tarantini sia dalla disoccupazione che dalla morte e dalle malattie diffuse dai veleni dell'Ilva", si legge sul sito ufficiale dell'IDV. Dichiarazioni che sono costate a Di Pietro 'l'ira funesta dell'Ilva che venerdì scorso ha fatto sapere che "tutelerà la propria immagine in ogni sede, anche legale, di fronte alle gratuite e indimostrate dichiarazioni dell'onorevole Antonio Di Pietro".
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